foto2Un viaggio nel tempo. Vivere in presa diretta un pezzo di storia del nostro paese, risalente a oltre 60 anni fa, può essere una piccola affascinante avventura; è come viaggiare indietro nel tempo, non certo trascinati dagli effetti speciali delle nuove tecnologie o dai ricordi personali suscitati solo dalle vecchie fotografie in bianco e nero. E’ un volo sulle ali di un “piccione” che plana dal pinnacolo del campanile e si intrufola tra le vie e le case di Osio Sopra, permettendo di osservare con occhio attento persone e personaggi, abitudini e fatti.

Ad offrire l’opportunità di questo interessante viaggio è, appunto, “Il Piccione del Campanile”, un settimanale tirato a ciclostile che a partire dal 1951 è voce e osservatorio dei fatti più interessanti avvenuti nel nostro paese nell’immediato dopoguerra.

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Di questo “storico” documento sono stati reperiti 33 numeri, non consecutivi, che coprono l’arco di tempo dalla prima settimana di marzo 1951 al 23 marzo 1952. I primi 12 numeri non portano una data ma semplicemente la sequenza delle uscite; la data di emissione inizia a comparire regolarmente dal 13° numero: 10 giugno 1951. Il giornale ha anche un prezzo di vendita che è di £ 10, con l’avvertenza che “… la vendita del giornalino sarà effettuata sulla porta della Chiesa a Messa ultimata”. Sono contemplate però anche delle esenzioni: “Coloro che desiderano far pervenire il giornalino ai militari e agli emigranti sono pregati di comunicarci l’indirizzo esatto. La copia del giornale sarà spedita da noi gratuitamente”.

Portavoce della S.A.V.A.S. ma non solovignetta1

Se il primo numero de “Il Piccione del Campanile” risale a marzo del 1951, la sua nascita è però già preannunciata il 10 maggio del 1950, al momento della firma dello Statuto della S.A.V.A.S. (Società Anonima Volontari Azione e Sacrificio) che lo inserisce tra le varie attività delle quali si deve far carico l’Associazione. Pur essendo la S.A.V.A.S. una creatura di don Severino Vitali, “Il Piccione del Campanile” non è un notiziario parrocchiale. Tanto è vero che, oltre la presentazione del primo numero “ufficiale”, compaiono rari articoli scritti dal parroco don Severino volti quasi esclusivamente a spiegare l’opera della S.A.V.A.S o l’iniziativa della Colonia di Pizzino ed a fornire chiarimenti sulle varie opere intraprese.

La Redazione

Fondatore e Direttore è infatti Michele Maccarini e, tra i collaboratori, figurano diverse firme; una su tutte, quella di Frigerio Pasquale (talvolta con la sigla Fri.Pa.); alcuni articoli non sono firmati, o in calce appare semplicemente la scritta “il piccione”, o addirittura sono siglati da una “X”; per altri l’autore appare con il “nome d’arte”: il Romantico (in genere quando sono articoli impostati sui rimpianti dei bei tempi andati) o Tifusos (forse intendendo “tifoso dell’U.S.O.S); il Direttore stesso usa talvolta lo pseudonimo (ma non troppo) di Michael.

A due mesi dalla prima uscita il “Piccione del Campanile” ottiene il crisma dell’ufficialità. Sul n° 7 del “giornalino” (come è chiamato dalla redazione) in apertura appare infatti un annuncio enfatizzato dal titolo < ATTENZIONE !!!!!!!.> corredato dal seguente testo: “Informiamo i signori lettori che il Tribunale di Bergamo in data 21 aprile 1951 ha emanato autorizzazione per la stampa de “Il Piccione del Campanile” con numero di protocollo 234. Perciò d’ora in poi il giornale uscirà settimanalmente in veste ufficiale”. Da quel momento in poi sul fondo dell’ultima pagina compare sempre la scritta “Michele Maccarini – Direttore Responsabile. Autorizz. Tribunale di Bergamo – n° 234”.

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Una miniera di informazioni

Ovviamente, essendo stampato a ciclostile, sul settimanale non vi sono foto; di rado esso è corredato da disegni, schizzi o vignette. Tuttavia, pur con la documentazione a noi giunta ridotta a poco più di un anno solare, “Il Piccione del Campanile” è una miniera di informazioni. Vi si può leggere: la nascita, lo Statuto e le prime opere della S.A.V.A.S; la nascita, lo Statuto e i primi passi dell’U.S.O.S. (Unione Sportiva Osio Sopra); la nascita, l’inaugurazione e le prime avventure della Colonia di Pizzino; il progetto del nuovo Oratorio; le vicende della storica Filodrammatica; notizie ed informazioni per gli agricoltori sulle varie metodologie da utilizzare per le coltivazioni dei campi o per l’igiene delle stalle; notizie del circolo A.C.L.I.; reportage “dall’estero” (cioè fuori dai confini di Osio Sopra) ecc. Vi sono inoltre delle “perle” preziose, come ad esempio un redazionale sulle “Scuole Popolari serali di Osio Sopra”, rivolte a persone adulte con solo la 2^ o 3^ elementare e desiderose di acquisire il “Certificato della classe V^”, oppure poesie in bergamasco di un poeta locale.

Una parte del “giornalino” – che in media va dalle 4 alle 6 facciate ogni numero - è dedicata a racconti, favole e scritti di diversi autori, soprattutto di Esopo e di Renzo Pezzani; il tutto con un fine … educativo e morale. Leggendole è possibile farsi un’idea abbastanza precisa di quali fossero i valori di riferimento dell’epoca.

Non mancano, sparse qua e là nei diversi numeri, rubriche (dal titolo:“Ho sentito dire…Rispondo che …”), un poco criptiche, di umorismo riferite a fatti e persone del paese ovvero di confutazione di pettegolezzi, anche al tempo probabilmente uno degli sport più praticati in paese.

L’evoluzione del giornalevignetta2

A precedere il n° 1 de “il Piccione del Campanile” deve esserci stata un’edizione di prova, una specie di numero “zero”. Sembra che tale “presentazione” avesse creato qualche misunderstanding (equivoco o anche qualcosa di più). Lo si arguisce da un trafiletto pepato che compare sulla prima uscita:

“Con mia somma meraviglia mi sono accorto che l’articolo di “Michael”, riguardante la presentazione del nostro giornalino al pubblico, non da tutti è stato compreso o si è fatto finta di non comprenderlo. Le cause prime di questa non comprensione vanno ricercate in un passato più o meno burrascoso di carattere familiare per il quale, lo studio, veniva un pochino trascurato, A tutti coloro, insomma che vengono a trovarsi in questa triste situazione, porgiamo le nostre scuse e assicuriamo che, in seguito, cercheremo di essere più comprensibili”.

Dalla documentazione disponibile non è possibile sapere fino a quando “Il Piccione del Campanile” è stato edito e se in seguito (cioè dal 3° marzo 1952) sia stato in grado di reggere l’uscita settimanale. Dall’abbondanza di rubriche e notizie nonché dallo spirito anche battagliero dei primi mesi, poco per volta infatti il giornale si va spegnendo di contenuti riducendosi spesso a riportare quasi esclusivamente racconti morali e lunghe, molto dettagliate, cronache sportive sull’attività dell’U.S.O.S.

ritrattoaA tal proposito fa testo la comparazione degli indici e dei contenuti del 1° numero (marzo 1951) e dell’ultimo numero disponibile (23 marzo 1952). Indice 1° numero: Presentazione del parroco, Notiziario A.C.L.I., favola di Esopo, Notizie varie, Notizie agli agricoltori, Ho sentito dire … Rispondo che …, Cronache sportive, Scrivete e vi sarà Risposto, Programmi, Lezioni d’Italiano (umorismo). Indice ultimo numero (disponibile): due racconti di stampo morale (senza alcun riferimento specifico alla realtà di Osio Sopra), una vignetta umoristica, una lunga cronaca (due pagine) di una partita di calcio dell’U.S.O.S.

D’altro canto l’impegno settimanale di uscita del giornale è enorme, considerato che esso si basa tutto sull’autogestione: la raccolta delle notizie, la stesura e battitura degli articoli su matrice, i mezzi artigianali di stampa, la distribuzione; la redazione inoltre è composta esclusivamente dai pochi “intellettuali” del paese; probabilmente essi, pur spinti dal lodevole obiettivo di “elevare” la cultura di Osio, si sentono un poco alla volta incompresi nel loro intento e si rifugiano all’inizio nell’ironia – suscitando probabilmente polemiche - e, successivamente, si abbandonano a vezzi un po’ letterari (reportage personali), alla loro vena poetica o a lunghi racconti (talvolta occupano oltre la metà del giornale) di stampo pedagogico. Ricorrere alla fine a lunghe (ma ben fatte) cronache sportive rimane forse l’ultima opportunità a loro disposizione per tenere vivo l’interesse della gente.

Ciò nonostante anche solo dai numeri che ci sono tramandati, seppur a volo di … “piccione” è possibile farsi un’idea di com’era il nostro paese 64 anni fa e come in quegli anni si può collocare il sorgere di opportunità che trovano sviluppo ancora ai giorni nostri.

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Prossimamente MicroOsio pubblicherà delle “perle” originali tratte dallo stesso giornale (Es: la Scuola Popolare serale di Osio Sopra, poesie in dialetto composte da osiesi ecc.); sempre dalla documentazione tratta da “il Piccione del Campanile” seguiranno poi articoli riguardanti la S.A.V.A.S., la colonia di Pizzino e la nascita della prima squadra di Calcio a Osio Sopra. Chi avesse testimonianze, foto, documentazione anche per arricchire i citati articoli, può contattare il MicroOsio.

Note: un sentito ringraziamento alla famiglia di Michele Maccarini che gentilmente ha messo a disposizione di MicroOsio le copie de “Il Piccione del campanile”. La foto della piazza anni ’50 è stata cortesemente fornita dal sig. Edilio Colleoni.


V.F (Aprile 2015)