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piazzaanni50Curiosità e cultura locale anni ’50.

Scorrendo le pagine dei 33 numeri de “Il Piccione del Campanile” - vedi articolo specifico già pubblicato – ci si imbatte in “chicche” riferite a curiosità fatti e personaggi degli anni 1951/52 ad Osio Sopra. Sempre a …volo di “piccione” ne riportiamo alcune.

 


Scuole popolari

(da “Il Piccione del Campanile n° 17 dell’8 luglio 1951 – testo integrale)

Lunedì 27 c.m. (giugno 1951) si sono chiuse le scuole popolari di Stato, che hanno dato buon esito, con grande soddisfazione delle Autorità Comunali, della maestra sig.na Belloli, che lavorò tutto l’anno con passione e sacrificio e, più che tutto, degli stessi alunni, che frequentarono la scuola serale con amore. Durante la serata di commiato il sig. Sindaco distribuì i Certificati di Studio agli alunni promossi (8 dai 15 ai 20 anni; 10 dai 20 ai 30 anni) disse loro parole facili, persuasive e offerse, quale piccolo ma espressivo premio alla loro fatica, un buon bicchiere di vino, che venne bevuto fra cordialità e auguri.

Affinchè anche l’anno prossimo si possa ottenere la Scuola Popolare per tutti coloro che hanno bisogno del Certificato della Classe V^. Da parte della Commissione per la “Scuola Popolare” un grazie sincero alle autorità comunali che hanno dato il loro appoggio a questa scuola.

Firmato LA COMMISSIONE: Maestra I. Foiadelli – Sindaco G. Chigioni.

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[note di contesto storico: nonostante l’istituzione dell’obbligo scolastico fino almeno alla V elementare introdotto dalla legge Gentile del 1923, per tutto il periodo fascista si registra un abbandono precoce della scuola specie in zone rurali. Nell’immediato dopoguerra entra in vigore il Decreto legge n.1559 del 17 dicembre 1947 che prevede l’istituzione della scuola popolare che all’articolo 1 stabilisce

E' istituita una scuola popolare per combattere l'analfabetismo, per completare l'istruzione elementare e per orientare all'istruzione media o professionale. La scuola è gratuita diurna o serale, per giovani ed adulti e viene istituita presso le scuole elementari, le fabbriche, le aziende agricole, le istituzioni per emigranti, le caserme, gli ospedali, le carceri e in ogni ambiente popolare, specie in zone rurali, in cui se ne manifesti il bisogno".

Il Decreto definisce altresì che la durata sia di 5 mesi con una media di ore di lezione dalle 10 alle 18 settimanali e che ai locali e ai servizi per il funzionamento dei corsi della scuola popolare provvede il Comune. Inoltre stabilisce che il ministro per la P.I. potrà istituire i corsi della scuola popolare, d'accordo col Ministro per il lavoro, presso i corsi di qualifica professionale non inferiori a cinque mesi, al fine di combattere l'analfabetismo degli allievi ovvero di integrare, con la preparazione intellettuale di questi l'addestramento tecnico ai vari mestieri".

E’ probabile che l’Istituzione della Scuola Popolare a Osio Sopra, per il recupero dell’attestato di V elementare, sia istituita anche per facilitare le domande di assunzioni alla “Dalmine” come avvenuto successivamente per i corsi professionali di meccanica organizzati dalle A.C.L.I. presso l’Oratorio a metà degli anni ’50].

 

Le vicende del paese

Al di là di quanto sopra riportato, “Il Piccione del campanile” - organo di stampa della S.A.V.A.S. - oltre che fornire notizie delle iniziative in campo edile della stessa società di appartenenza (sia ad Osio Sopra che presso la colonia di Pizzino) e della squadra di calcio del paese (U.S.O.S.), s’addentra poco nello specifico dei temi che concernono le scelte dell’autorità civile.

Tuttavia, le diverse storielle che ogni numero riporta hanno spesso, nella loro morale finale, un certo riferimento a vicende della comunità; sembra quasi che la redazione voglia far proprio il detto “parlare a nuora perché suocera intenda”.

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Proprio per il metodo adottato – o per il vezzo letterario dei redattori - è quindi difficile fare un collegamento con i fatti così come vissuti al tempo. Si riporta solo un esempio, anche simpatico nella sua narrazione, di una delle tante storielle.

Il titolo è: “sotto la cappa del camino”

Sta’ un po’ a vedere cosa mi capita di inghiottire. Signori della Commissione comunale, sindaco compreso, è una porcheria bella e buona la vostra!

Possibile che non ci sia stato nessuno, proprio nessuno, che sia scattato in piedi investendoli con franche parole e, con il fiume della sua eloquenza, non abbia silurato la loro stolta idea.

Quando l’ho raccontata alla mia Marietta le sono venute le lacrime agli occhi e io ho sentito una fitta al cuore. Stavamo mangiando, e il nostro Marco era con noi ma contro di noi; lui, vita della nostra vita, sangue del nostro sangue, carne della nostra carne, che se non fosse stato per i quindici litri di latte della mia “Bianchina” a quest’ora sarebbe stato un ignorante come suo padre; e se non fosse ancora per i suoi quindici litri di latte che ora converte in tanta benzina non potrebbe scorazzare in 1100 con la sua bionda incendiaria; pure lui era contro di noi!

Il nostro Marco che si può dire abbia incominciato a esistere proprio per quella strada, quando nell’ansia di venire alla luce tirava calcetti alla mia Marietta, pure lui era contro di noi! Già, perché lui l’amore lo fa andando in 1100 ed i baci li dà al cine o in una sala da ballo al ritmo di un valzer indiavolato da cavar le budella perfino ad una trottola. Ma io e la Marietta i baci ce li siam dati per quella strada e abbiamo mescolato i nostri sospiri con il mormorio dl ruscello che a un certo punto, improvvisamente, interrompe la sua corsa per esibirsi in un piccolo salto. Quella strada ci è cara come la luce dei nostri occhi, perché là abbiamo vissuto il sogno romantico della nostra vita.

Ed ora …

Ma perché signori della Commissione, sindaco compreso?
Ci fossi stato io magari avrei parlato per due ore consecutive e sarei riuscito a convincervi …
Praticità, economia sono i vostri discorsi. Anche il mio Marco dice così …

Ma perché avete costruito quella strada prosaica che puzza di nuovo alla distanza di mille miglia come la vernice fresca di un ambiente costruito a nuovo e ora abbandonate l’altra che si snoda in più curve, impregnata di romanticismo, plasmata di poesia, di cose passate che fanno sognare?

Ma perché non avete ascoltato?

E anche tu Marco, sangue del mio sangue, carne della mia carne, che se non fosse stato per i quindici litri della mia “Bianchina” saresti stato un ignorante come tuo padre, perché anche tu contro di noi? ma lasciate che sputi tutto perché ce l’ho qui sul gozzo e minaccia di soffocarmi. È una porcheria bella e buona la vostra! Ma per naso di mia nonna Sofia a Osio Sopra non se ne debbono vedere più di simili porcherie!

E anche tu Marco, se non vuoi farlo per me, fallo almeno per i quindici litri di latte della mia “Bianchina”; e quando vai a scorazzare in 1100 non portare la tua bionda incendiaria per quella strada che puzza di nuovo alla distanza di mille miglia come la vernice fresca in un ambiente appena fabbricato, ma per la mia strada dove tua madre ed io ci siam voluti bene e dove tu nell’ansia di venire al mondo tiravi i calcetti.

(firmata da “il Romantico”).


Note finali:

      1. Le foto pubblicate fanno parte dell’archivio di MicroOsio; le vignette sono tratte da “il Piccione del Campanile” 1951/52.
      2. Sempre ricorrendo a quanto narrato da “Il Piccione del Campanile”, e con l’integrazione da altre fonti, MicroOsio pubblicherà a breve articoli specifici sulla S.A.V.A.S., sulla Colonia di Pizzino e sull’U.S.O.S. Ogni contributo di documentazione e di foto al proposito è ben gradito

V.F. (Luglio 2015)

Categoria: Gli anni '50 e '60
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