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tn 05 pontecanale4Abbiamo già avuto modo di dire che tutta l'acqua che irriga i campi a sud di Bergamo: Curno, Treviolo e tutte le frazioni, Dalmine e tutte le frazioni, Verdellino, Verdello e Osio Sopra è acqua derivata interamente dal fiume Serio, pescata alla grande vasca di carico di Albino. E' da lì che originano le rogge principali della nostra zona: la Roggia Serio Grande e la Roggia Morlana e le loro derivate fra le quali la Colleonesca, la Verdellina e la Seriola di Osio, per citare solo quelle che interessano il teritorio di Osio Sopra.

L'unica Roggia derivata dal Brembo che interessa la nostra zona è la Roggia Brembilla, anticamente detta Marzola.

 

La Roggia Brembilla

La Roggia Brembilla ha un'origine antichissima; la sua costruzione iniziò nel 1301 da Galeazzo Visconti, futuro Signore di Milano, sul tracciato di una roggia ancora più antica risalente al X secolo.

Originariamente la Brembilla veniva originata in sponda sinistra del Brembo, poco dopo Ponte San Pietro e scendeva lungo la golena del Brembo attraversando i territori della Roncola Bassa, per scorrere sotto la ripa della cascina Cimaripa e della Capra prima di arrivare alla filanda della Rasica.

Il tracciato che oggi noi conosciamo è stato realizzato nei primi anni '30.

Dall'altra parte del fiume, in quella che viene chiamata Isola Bergamasca, esisteva almeno dal 1600 un canale di breve corso, detto Roggia Masnada, destinato a dare moto alle seghe e ai molini dislocati lungo tutto il suo corso fino ai "Molini di sopra" e "molini di sotto", due piccole località nel comune di Bonate, dove si macinava la stragrande maggioranza delle granaglie prodotte in tutta l'Isola. La Roggia Masnada (macinata?) era estratta, come oggi, al corno della Masnada, la diga artificiale di Ponte San Pietro, che poggia su un grande "corno" affiorante dopo il ponte vecchio di San Pietro. La Roggia Masnada terminava il suo corso appunto ai Molini di Bonate dove, nel frattempo, i molini avevano lasciato il posto ad una grossa centrale elettrica.

Alla fine degli anni '20 la Società Forze Idrauliche Basso Brembo [] chiese ed ottenne di realizzare un canale di dimensioni molto maggiori, la “Derivazione Basso Brembo” o "Canale Enel", sfruttando il tracciato della vecchia roggia Masnada, prolungandolo fino ad una seconda grossa centrale idro-elettrica in località Marne. In cambio, il Consorzio di Bonifica  pretese dalla società che venisse realizzato un "Ponte canale" sul Brembo perchè si potesse derivare la portata della roggia Brembilla dal nuovo canale. Nei primi anni '30 partirono i lavori per la realizzazione del ponte di cemento armato ad unica arcata a tutto sesto con una luce non inferiore ai 60 metri, sotto lo sguardo incredulo degli operai dell'Isola che transitavano giornalmente sulla passerella ciclo-pedonale per raggiungere l'acciaieria che dalla Franchi-Gregorini era passata nella proprietà della "Società Anonima Stabilimenti di Dalmine".

Ultimato il ponte canale, il partitore di Filago iniziò l'erogazione dei 5,5 metri cubi al secondo di spettanza della Roggia Brembilla lasciando proseguire la portata restante verso la centrale di Marne.

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Attraversato il Brembo la Brembilla origina un primo modulo:

quindi scorre per 500 meri in direzione Sud e, prima dell'ingresso nella filanda della Rasica, al partitore di Osio vengono divise le competenze del ramo di Osio e del ramo di Boltiere. Il partitore distribuisce le acque fra il ramo di Osio e il ramo di Boltiere in ragione rispettivamente del 60% e del 40% per una portata di 3.300 e 2.200 litri al secondo.

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La superficie irrigata dalla roggia a metà del XX secolo era di circa 3.600 ettari distribuiti sui comuni di Osio Sopra, Osio Sotto, Verdellino, Verdello, Arcene, Ciserano, Boltiere, Pontirolo Nuovo e Brembate. La necessità di acqua per l'irrigazione venne dimezzata dopo l'investimento della ZIF, Zingonia Iniziative Fondiarie, che urbanizzò una vasta area a cavallo fra i comuni di Ciserano, Verdello, Verdellino e Osio Sotto, riducendo a meno di 1.800 ettari la superficie irrigabile.

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Fondamentale era inoltre l'apporto delle acque utilizzate come forza motrice. Nella prima metà del 1900 si contavano numerosi molini e magli distribuiti su tutto il tracciato della roggia; numerose erano inoltre le manifatture che utilizzavano la forza dell'acqua: tra queste la filanda Schroeder (Rasica) a Osio Sopra, e le segherie Bugini e Ravelli (Resgòt) a Osio Sotto, la Cascami Seta a Boltiere.

I due rami percorrono un primo tratto parallelamente in direzione sud rimanendo fra loro ad una distanza di un centinaio di metri. Entrambi incrociano la vecchia strada che da Osio Sotto portava al Ponte vecchio e da lì cominciano a diramarsi nei relativi moduli.

 

La Roggia Brembilla e i suoi moduli

 

 

Il ramo di Osio

Il ramo di Osio, derivato a sinistra al partitore di Osio Sopra, attraversa il parco della Filanda ed esce a metà ripa su via Cesare Battisti che delimita il confine fra i territori di Osio Sopra e Osio Sotto, diigendosi verso la nuova zona industriale di Osio Sotto.

Superata la Cascina dell'Olmetta [], costeggia la vecchia strada che dal Ponte Vecchio di Brembate portava a Osio Sotto dirigendosi verso il centro abitato. Superato il vecchio statale, muoveva la segheria del Resgòt (Ravelli), trasformato negli anni '70 in ristorante (Rosina).

Proseguendo ancora verso Sud, si arriva alla chiesetta dei Mórcc del Campelì e, attraversato lo statale in prossimità del sottopasso, si arriva in Via Ciserano dove Il Ramo di Osio della Brembilla si divide nei due moduli finali: il Modulo Nuovo di Ciserano che prosegue in direzione sud e il Modulo di Verdello che mantiene un percorso più a est. 

Dal ramo di Osio, prima della suddivisione dei Morti del Campellino, si dipartono una serie di Moduli:

I moduli San Donato, Nuovo di Boltiere e Aumentino (soppresso) vengono derivati al partitore Cagnoli, all'altezza della Santella dell'Olmetta, dove si incrociano la via per Brembate, in arrivo da Osio Sotto e via Nino Bixio, in arrivo da Osio Sopra.

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Alcune immagini dei moduli della Brembilla

 

Il ramo di Boltiere (Bolterio)

Il ramo di Boltiere entra anch'esso nella Rasica rimanendo ad Ovest della Filanda. Ancora oggi all'interno dello stabilimento è possibile vedere una grossa ruota di mulino che una volta muoveva le rocche e gli aspi di tutta la Filanda.

Il ramo esce dalla Filanda più a valle e si dirige, con un percorso parallelo al ramo di Osio, anch'esso verso la zona industriale di Osio Sotto.

Attraversato il bosco dell'Itala e la Cascina Malpensata sul territorio di Osio Sotto, arriva sulla strada di collegamento fra Osio Sotto e il Ponte Vecchio di Brembate ma, a differenza dell'altro ramo, si dirige verso il Comune di Boltiere. Servita la storica filanda “Cascami Seta”, all'estremo Nord del paese, prosegue ad irrigare le campagne di Boltiere, di Pontirolo Nuovo.

I moduli del Ramo di Boltiere: i primi due si staccano in Osio Sotto dopo l'attraversamento di Via Brembate, il terzo si origina a Boltiere (dopo il vecchio mulino).

All'uscita dal territorio di Boltiere anche questo ramo si divide nei due moduli finali: il Modulo Canale, che si dirige verso Pontirolo e Castel Cerreto, e il Modulo Vecchio di Ciserano.


Ecco come schematizza i rami e i moduli della Brembilla Luigi Goltara nella terza edizione della sua "Carta Idrografica d'Italia" pubblicata nel 1960.

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Il tracciato della Brembilla prima del 1930

Abbiamo già avuto modo di dire che la realizzazione della Brembilla risale ai primissimi anni del 1300 ed è annoverata fra le rogge più antiche della provincia di Bergamo.

A quel tempo, e fino al 1930, veniva estratta dal Brembo in sponda sinistra poco più a valle di Ponte San Pietro e dopo la confluenza del torrente Quisa nel Brembo. Il punto preciso è quanto mai controverso e lo stesso Goltara non azzarda ipotesi più precise. Sta di fatto che in territorio di Curno, al confine Sud con la Roncola Bassa, in località Fornace, è visibile un avvallamento parallelo al Brembo, entro il quale, con ogni probabilità scorreva il “Rio detto della Brembilla”, derivato dal Brembo per mezzo di una filarola allo scopo di aumentare il volume dell'acqua convogliata.

Dopo una storica piena verso la metà del 1400 [], il letto del Brembo subì uno spostamento di un centinaio di metri e, a quel punto, si dovette ridisegnare l'assetto irriguo della zona, spostando a valle la derivazione della Brembilla.

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Per avvicinarci al punto in cui veniva estratta la Brembilla, dobbiamo portarci all'altezza di Via Frizzoni che dal centro di Albegno porta verso il Brembo. Al bivio che la toponomastica locale chiama "Crüsù" (crocione), si prosegue tenendo la strada di destra verso il Brembo. Si arriva in Via Pascolo Basso e, alla cascina omonima, si prende a destra verso il greto del Brembo dove, fino agli anni '60 era in funzione una passerella ciclo-pedonale distrutta durante una piena e non più ricostruita. Siamo al confine fra la Roncola e Brembo di Dalmine.

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E' in questo punto che veniva derivata la Roggia Brembilla e si può notare l'avvallamento che, una volta sede del "Rio detto della Brembilla", oggi riceve le acque del canale Curnino-Ceresino. Il vecchio tracciato della Brembilla, con le acque del Curnino e Ceresino, viene utilizzato per l'irrigazione dei terreni della golena del Brembo sulla riva sinsitra e viene chiamato "Ramo sotteso della Roggia Brembilla".

Risalendo un centinaio di metri l'avvallamento in secca del Rio Brembilla, sono ancora visibili i ruderi della bocca così descritta dall'Ing. Goltara:

La bocca modulata trovasi nella località detta i Caselli (Roncola Bassa) ed è un manufatto stabile di pietra che presenta due luci larghe ciascuna metri 1,95, munite di paratoie elevabili fino a metri 1,15 sopra la soglia, manovrabili stando nel casello sovrastante.

A monte di questo manufatto, sulla sponda destra della roggia esiste uno sfioratore lungo metri 13, che determina il livello massimo dell'acqua da introdurre nella roggia. (...)

Altro piccolo scaricatore sito più a valle dei predetti [] ha la larghezza di metri 0,60 e la sua paratoia si può elevare fino a metri 1,65 sopra la soglia. L'acqua a mezzo di questi apparati viene regolata a seconda del bisogno e può anche essere completamente distratta per mettere in secco la roggia.

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Il Ramo sotteso della Brembilla

 
Come abbiamo visto, prima del 1930 la Brembilla, derivata in sponda sinistra ad Albegno, arrivava sul territorio di Osio Sopra ai piedi della storica cascina della Capra.
Seguono:
  • Particolare della mappa del Catasto napoleonico con la cascina Capra e la roggia Brembilla
  • Una bella immagine della Capra vista dall'ex tracciato della Brembilla

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BGp (Luglio 2016)

Categoria: Il territorio
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