tn campanileIl Campanile di Osio Sopra venne costruito dal 1749 al 1765 sotto la reggenza di Don Andrea Strazza, parroco di Osio dal 1716 al 1766. Il campanile venne costruito con il contributo dei parrocchiani ma soprattutto con le offerte che al parroco guaritore ed esorcista lasciavano quelli che accorrevano a lui “anche da molto lontani paesi” per avere la benedizione taumaturga del buono e semplice sacerdote.

A pianta ottagonale con le pareti leggermente concave, il Campanile, dell’altezza di circa 50 metri, venne realizzato in mattoni a vista e rappresenta, per gli esperti, uno splendido esempio di barocchetto lombardo. Gli elementi in pietra e la statua di S. Zenone, oggi sopra la porta di ingresso della chiesa sul lato Nord, sono opera dello scultore Anton Maria Pirovano i cui resti sono sepolti nella chiesa di Santa Maria d’Oleno a Sforzatica, suo paese natale.

Particolare curioso: il campanile venne ultimato nel 1765 insieme a quello di Osio Sotto la cui costruzione era però iniziata molto prima, nel 1715.

Le tappe intermedie della costruzione risultavano scolpite sul campanile stesso. Oggi se ne intravedono solo 2 sulla parete occidentale ed una sulla scalinata interna:

      • 1749 Sul basamento della parete orientale (oggi non visibile)
      • 1750 Scolpita sopra la porticina di ingresso (foto 1)
      • F 1755 Scalfita su uno degli ultimi gradini prima dell'orologio (foto 2)
      • 1755 Sotto il quadrante dell'orologio (scrostata)
      • 1760 Sopra il finestrone delle campane (Anno MDCCLX foto 3)
      • 1765  Nella fascia della piramide finale (oggi non visibile)

 

tn 1750tn F1755tn 1760

 

 

Le 3 campane originarie e il primo concerto a 8

Nella cella campanaria trovarono inizialmente posto solo 3 campane. Un secolo dopo, nel 1856 sotto la reggenza del parroco Don Luigi Testa (1846-1880), su interessamento di Giuseppe Parigi di Borgo di Terzo, sei nuove campane, realizzate dalla ditta Bizzozzero di Varese, sostituirono le precedenti.

Ecco cosa dice Don Isaia Abati nel suo Storia di Osio Sopra e del suo santuario” del 1905:

E’ noto che il glorioso campanile di Osio Sopra invocò invano per un secolo, coi deboli lamenti di tre povere campane, la corona che meritava.
Nel 1854, giusta le note fatte sui libri di fabbriceria, si iniziarono le pratiche per un nuovo concerto con un Parigi Giuseppe intonatore di campane e perito pubblico. Tre anni dopo, in agosto, si fecero versamenti di denaro al SIg. Antonio Vassalli di Milano per somministrazioni di metallo , e nel settembre del 1858 alla Ditta Felice Bizzozzero di Varese per la fusione; ma a quest’ora le campane in numero di sei lanciavano già da due anni i loro squilli poderosi a svegliare fremiti di letizia nelle ampie distese silenti del piano lombardo, che circonda tutt’intorno l’altissimo campanile, e nel quale l’occhio di chi guarda dall’alto spazia per lungo tempo meravigliato.
L’inzoccatura delle campane fu infatti pagata al Sig. Candido Parigi di Borgo di Terzo in L. 2.000 nel settembre del 1856.

A queste se ne aggiunsero altre 2 volute sempre dal Parroco Don Testa e commissionate il 13 Maggio del 1869 sempre alla ditta Bizzozero. Quello che segue è il contratto fra la fabbriceria della parrocchia e i Bizzozero per l’aggiunta delle due nuove campane:

tn 1869aggiunta

 

La confisca delle campane per motivi bellici

Il concerto ad 8 campane in Si2 resistette fino al 1942 quando le due più grosse (Si e Do#) e la più piccola il Si alto vennero confiscate per fabbricare ordigni bellici a fronte del decreto Mussolini del 23 Aprile del 1942. Di seguito la consegna del 17 Ottobre del 1942 (XX anno dell’era Fascista) da parte del parroco Don Felice Pedrinelli (1920-1944) alla ditta Ottolina di Seregno incaricata dallo Stato fascista del ritiro.

tn 1942confisca

 

 

La rifusione delle campane dopo la guerra 

Con il decreto legistativo 429 del 6 Dicembre 1946 lo stato si assumeva l’onere di risarcire alle parrocchie le campane requisite per esigenze belliche o distrutte o esportate per fatti di guerra. Così recita l’art. 1:

La riconsegna e la posa in opera delle campane raccolte ai sensi
del regio decreto 23 aprile 1942, n. 505, saranno effettuate dallo
Stato entro cinque anni dalla pubblicazione del presente decreto

Bisognerà però attendere il 1953 perché al parroco Don Severino Vitali (1948-1958) venga data dallo Stato la possibilità di ripristinare il concerto ad 8 campane rimpiazzando le tre confiscate nel 1942. Le campane vennero commissionate alla ditta Daciano Colbachini di Padova. Ecco il documento di collaudo e il verbale di consegna delle campane del 4/11/53.

tn collaudotn 1953consegna

Ecco come Don Severino riassume l’intera vicenda:

FUSIONE CAMPANE
Nel 1942 furono asportate dal Governo fascista, più per rappresaglia che per necessità, tre campane: la più piccola e le due maggiori. Solo nel 1953 venne a noi dato dal Governo il bronzo necessario per la rifusione delle campane asportate, assegnato alla Ditta Colbacchini di Padova. Il 23 Ottobre vennero fuse colle cinque rimanenti, e il 6 novembre, fecero tutte otto il loro solenne ingresso nel paese fra la commossione e l’entusiasmo e gioia di tutta la popolazione.

Furono benedette da S.E. Mons. Piazzi Giuseppe, nuovo Vescovo di Bergamo.
Il 6 dicembre 1953, tutto il paese era in festa; grandi apparati musica e spari e gioia in tutti. Tutti hanno dato il loro contributo.
Il giorno 19 dicembre le nuove campane, dall’alto del campanile hanno fatto udire la loro voce armoniosa e squillante con piena soddisfazione di tutti.
La posa in opera venne eseguita da un operaio della ditta Brozzoni di Costa Serina aiutato però in tutto da operai della SAVAS, i quali hanno fatto anche tutta la ferramenta nuova essendo la vecchia inservibile.
Il trasporto delle campane da e per Padova venne fatto gratis dalla ditta Ferrari Gerolamo di Osio Sopra gratuitamente, beneficiando così la Chiesa di circa centomila lire. Il contributo della SAVAS, e per la ferramenta e per il lavoro fu di oltre trecentomila lire.

In questa occasione venne restaurato tutto il campanile che presentava un aspetto desolante da cima a fondo, da operai della ditta Brozzoni, con tassellatura di mattoni e di pietra ai cornicioni, con una spesa di un milione.

Dopo il collaudo avvenuto il 13 Novembre del 1953 le campane vennero portate a Osio il 6 Dicembre con una gran festa durante la consacrazione avvenuta da parte del Vescovo Mons. Giuseppe Piazzi, e il 19 dello stesso mese fecero sentire la loro voce.

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La prima

Nota:       Si3 (Ovest in basso a sinistra - Kg 239 - Matr. 662)

Motto:      VENITE FILII AUDITE ME. TIMOREM DOMINI DOCEBO VOS

                  Venite figli ascoltatemi. Vi insegnerò il timore di Dio

Immagini: Santo Cuore di Gesù e Cuore immacolato di Maria

La seconda

Nota:       Do# (Est in basso a destra - Kg 288)

Motto:      VOX TUA DULCIS SONET IN AURIBUS MEIS

                  La tua dolce voce suoni nelle mie orecchie

Immagini: Annunciazione, S. Gioacchino e S. Anna

La terza

Nota:       Re# (Est in basso a sinistra - Kg 420)

Motto:      GLORIA IN EXCELSIS DEO ET IN TERRA PAX HOMINIBUS BONAE VOLUNTATIS
                  Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volonà

Immagini: Madonna col Bambino, San Giuseppe, Angeli e pastori, San Giovanni Battista

La quarta

Nota:       Mi (Ovest in basso a destra - Kg 594)

Motto:      TU NOS AB HOSTE PROTEGE ET AB OMNI MALO
                  Proteggici dal nemico e da ogni male

                  Immagini: Madonna della Scopa, S. Rocco, Maria Assunta in cielo, Don Bosco

La quinta

Nota:       Fa# (Ovest in alto - Kg 837)

Motto:      SANCTUM ET TERRIBILE NOMEN EIUS
                  Santo e terribile il suo nome

Immagini: S.S. Trimnità, San Pietro Vescovo col Pastorale, Eucarestia

La sesta

Nota:       SOL# (Est in alto - Kg 989)

Motto:      A FULGURE ET TEMPESTATE LIBERA NOS DOMINE
                  Signore liberaci dal fulmine e dalla tempesta

                  Immagini: S. Marco, S. Lorenzo, S. Zenone, Maria Addolorata

La settima

Nota:       La# (Sud - Kg 1450 - Matr. 661)

Motto:      BEATI MORTUI QUI IN DOMINO MORIUNTUR
                  Beati i morti che muoiono nel Signore

Immagini: San Giulio Martire, San Girolamo, Caduti nelle guerre 

L'ottava

Nota:       Si2 (Nord - Kg 2183 - Matr. 660)

Motto:      GLORIA ET HONORE CORONASTI EUM
                  Lo coronasti di gloria e di onore.
                  Ablatum tempore belli MCMXL MCMXLIV (1940-1944)
                  Restitutum publico sumptu MCMLIII 

BEATI MORTUI QUI IN DOMINO MORIUNTUR

VENITE FILII AUDITE ME
                  (Asportata in tempo di guerra (40-45) e restituita a spese pubbliche nel 1953)

Immagini: S. Zenone, San Carlo Borromeo, San Francesco, Santa Caterina


 Disposizione delle campane nella cella campanaria

  

          NORD (Municipio)       

8° Si2campana

OVEST

5° Micampana

                                        

6° Re#campana

EST

 1° Si3

campana

4° Fa#

campana

3° Sol#

campana

2° La#

campana

         

7° Do#campana

      
SUD (Osio Sotto)

La "BEATI MORTUI"

Abbiamo già avuto modo di dire che sulla "Beati Mortui", rifusa nel 1953, sono stati incisi i nomi dei concittadini caduti in guerra.

Morti 1896 (Amba Alagi 1° Marzo): Rezzonico Bernardo, Serappi Federico (morto più tardi per le ferite riportate). Il nome di Facheris Luigi appare sul monumento ai caduti ma non sulla campana,

Guerra 1915-1918: Armanni Luigi, Brugali Michele, Cologni Giuseppe, Cologni Alessandro, Carboni Luigi, Colombo Cesare, Consonni Angelo, Fenili Lorenzo, Ferrari Battista, Gittani Giuseppe, Magri Domenico, Magri Battista, Magri Giuseppe, Perico Luigi, Pelicioli Giovanni, Pelicioli Luigi, Pinotti Gaetano, Roncelli Giovanni, Riva Francesco, Rigamonti Santo, Seminati Ernesto, Seminati Giacomo.

Spagna 1937: Sambinelli Ido.

Guerra 1940-1945: Bacis Angelo, Brugali Costante, Capitanio Domenico, Cassotti Luigi, Chigioni Angelo, Cologni Giovanni, Maccarini Guido (di battesimo Bernardo), Maccarini Santo, Pelicioli Luigi, Roncelli Gerolamo, Seminati Celso, Tresoldi Attilio. L'elenco risulta notevolmente diverso da quello che appare sul monumento ai caduti.


Come si suonavano le campane nel passato

Le campane potevano essere suonate con modalità diverse.

Il primo sistema consisteva nel tirare le corde che arrivavano fino al piano terreno, per ruotare la campana di quanto bastasse perchè il battacchio percuotesse il fianco della campana stessa.

Un altro modo era quello di alzare la campana a bicchiere e, in funzione dei numeri scanditi dal concertista, la singola campana veniva rilasciata e fermata alla fine dell’oscillazione completa, oppure lasciata dondolare per ottenere il numero desiderato di rintocchi.

Quando invece erano suonate a festa, i battacchi venivano avvicinati con una corda al fianco della campane e il concertista, battendo i pugni su una tastiera piazzata nel mezzo della cella campanaria, tirava la corda di ogni singolo battacchio per eseguire il suo concerto.

C’era un ulteriore modo di suonare, quello detto “campana a martel”: un grosso martello percuoteva la campana con rintocchi secchi e ravvicinati.

Ogni sequenza suonata dalle campane aveva un significato particolare come spesso ricordava Don Severo dal pulpito e il sagrestano Seminati Pietro, ’l Sighessù, durante il catechismo. Quello che segue è un elenco delle sequenze più frequenti con il relativo significato (Fonti: Edilio Colleoni e Alberto Testa).

    • 1° e 2° a dondolo. Suonate dal sagrestano per chiamare gli aiutanti campanari.
    • 2° a dondolo: tra dieci minuti inzia la messa.
    • 2° e 3° a dondolo: fra trenta minuti inizia la messa al Santuario della Madonna della Scopa.
    • 4° (o 5°?) a dondolo: in piazza si vende carne a buon prezzo, macellata da animali morti per cause naturali.
    • 5°, 6° + pausa: si celebra la messa al cimitero.
    • 6° a dondolo: Ave Maria mattutina e serale. Avvisava anche che il prete si stava recando a casa di un morto per il funerale.
    • 7° a dondolo: camapana de mórt, quando moriva qualcuno in paese (pare ci fosse una differenza se il morto era maschio o femmina). Veniva suonata anche quando la salma partiva dall'abitazione del defunto diretta in chiesa e quando veniva portata dalla chiesa al Camposanto. 
    • 7° e 8° a dondolo: in chiesa si sta impartendo la benedizione col Santissimo.
    • 8° a dondolo: in comune è arrivato l’esattore delle tasse.
    • 8° a rintocchi ravvicinati: temporale e tempesta in arrivo, oppure: ladri in canonica, oppure ancora: incendio accorrete! 

... Ed ora che sono elettrificate ...

Ora le campane sono elettrificate, è cambiato il sistema di numerazione (la 1° è la più grossa e l'8° è la più piccola). Abbiamo contattao il responsabile della programmazione della centralina e, appena possibile, ci documenteremo sulle sequenze esatte che vengono suonate oggi a fronte dei singoli eventi. Per ora ascoltiamole!

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Ascolta il suono dele campane di Osio Sopra (YouTube) playvideo


BGp (Settembre 2015) 

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