titoloHo un vago ricordo del volto adolescente di Federica.
Ricordo invece molto bene che si era trasferita con la famiglia in Australia: per i ragazzi delle scuole medie quella della sua partenza era stata una notizia strepitosa e ne parlavano spesso, invidiandola. In questi ultimi anni ho sentito più volte parlare di lei da conoscenti.
Un giorno Gp mi ha passato il suo indirizzo email affinché potessi contattarla per un’intervista.
E’ stata una sorpresa: Federica ha risposto nel giro di poche ore dichiarando la sua completa disponibilità, dopo che avesse terminato gli esami di maturità dei suoi alunni dell’ High School.
E così è stato.


La risposta all’intervista è stata una piacevolissima sorpresa: in un Paese lontano con strutture non sempre congeniali ai nuovi arrivati, Federica è riuscita con responsabilità e impegno a realizzare il suo sogno di diventare insegnante; ha acquisito competenze in diversi settori; ha condiviso esperienze di vita con persone di lingue e culture diverse e non ha dimenticato le sue origini.

Presentazione

Sono Federica Cologni e ho 26 anni. Attualmente abito a Geelong, una cittadina di circa 200 mila abitanti ad una settantina di chilometri a sud-ovest di Melbourne, e ad una quarantina dalla Great Ocean Road l'arteria principale del Sud-Est australiano lunga più di 250 chilometri.

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La partenza

Ho lasciato Osio Sopra, e l’Italia, quando avevo quattordici anni, nel 2003. I miei genitori, Giovanni (di Osio Sopra) e Carolina Locatelli (di Bonate Sotto) pensavano che l’Australia potesse essere un paese ricco di opportunità per i giovani, ed hanno principalmente pensato al futuro di me e di mio fratello Daniele (che ora ha 22 anni). Anche mia nonna Lucia Riva ci ha accompagnati in questa avventura (quest’anno ha compiuto 80 anni).

Sebbene fossi ancora molto giovane, mi hanno resa partecipe della decisione di partire. A quell’età la partenza mi pareva una grande avventura. Non avevo mai fatto un trasloco in vita mia … La mia intera vita l’avevo trascorsa in Via Verdi, nel quartiere ‘Cassinèt’. Era tutto molto emozionante, soprattutto l’idea di poter finalmente utilizzare l’inglese appreso a scuola.


Esperienze acquisite e impegni attuali

Fin da quando ero piccola sognavo di diventare insegnante di italiano. La lingua italiana mi ha sempre affascinata. Poi in terza elementare ho iniziato a conoscere anche l’inglese, e fu subito un colpo di fulmine. Oggi insegno entrambe le lingue presso una High School (dove i ragazzi hanno fra i 12 e i 18 anni) a Geelong. Insegno l’italiano agli australiani, e l’inglese ai nuovi arrivati; ho a che fare con studenti internazionali (alcuni dei quali italiani!), profughi e immigrati.

E’ un lavoro che mi dà tantissime soddisfazioni. Offrire la possibilità agli altri di comunicare è un sogno diventato realtà.

La mia prima esperienza da ‘insegnante’ è stata proprio a Osio Sopra. Alle medie facevo Karate ed il sensei (maestro, insegnante) Francesco Fenili mi ha chiesto di fargli da assistente durante le lezioni per i più piccoli, oltre che a qualche lezione di difesa personale per adulti. Condividere con gli altri la conoscenza (che si tratti di arti marziali, lingue straniere o altro) che altri hanno condiviso con me è la più bella cosa che abbia mai fatto.

Quando poi sono arrivata in Australia a 14 anni, ho cominciato a dare ripetizioni di italiano ad alcune diciottenni alle prese con gli esami di maturità. Quella esperienza non mi ha solo permesso di mantenere allenata la mia grammatica italiana, mi ha anche insegnato che sono le capacità a contare più che l’età di una persona. Non perché si è giovani bisogna pensare di non aver nulla da offrire o contribuire.

Una volta compiuti i 18 anni mi è stato offerto un lavoro come insegnante di italiano alla Victorian School of Languages. Questa è una scuola che offre lezioni di lingua il sabato mattina.
L'Australia è un paese multiculturale, e questo istituto è nato nel secondo dopoguerra con l'idea di offrire ai figli dei profughi italiani e giapponesi la possibilità di imparare la lingua dei loro genitori. Con il passare degli anni, si è evoluta in una vera e propria scuola aperta a tutti, anche agli australiani.

A 19 anni sono uscita di casa e mi sono spostata a Melbourne (dopo essermi presa un periodo di pausa dagli studi, periodo in cui ho lavorato in un negozio di articoli regalo e continuato ad insegnare e dare ripetizioni).

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A Melbourne ho vissuto per un anno con una ragazza indiana ed una ragazza di origini cinesi, ma proveniente dalla Cambogia. Durante gli studi universitari ho svolto più lavori allo stesso tempo: ho lavorato in una pasticceria, ho continuato a dare ripetizioni e ad insegnare italiano il sabato, ho fatto mystery shopping (bellissimo lavoro, in cui venivo pagata per girare per negozi e scrivere brevi valutazioni del servizio), ed ho iniziato ad insegnare l'Italiano presso una scuola serale per adulti.

Ho avuto anche il privilegio di fare uno stage di tre mesi presso la Camera di Commercio italiana in Australia, dopo il quale sono stata assunta come consulente. Alla scuola serale ho avuto modo di avere come studenti ingegneri, medici, avvocati, professori universitari, cantanti d'opera e pure qualche ex parlamentare. Si trattava per lo più di australiani innamorati della nostra bella penisola. Anche con la Camera di Commercio ho collaborato con persone veramente interessanti ...

Nel mio ruolo da consulente (ottenuto per il fatto che fossi bilingue e grazie all'esperienza di volontariato svolta all'interno della comunità italo-australiana) ho avuto la fortuna di conoscere molti delegati di aziende e consorzi italiani, tra i quali quelli della mozzarella di bufala campana D.O.P., del Prosciutto di Parma, e perfino di alcune imprese bergamasche.

Ho lavorato con neolaureati stagisti della Bocconi e della Ca’ Foscari, i quali mi hanno aggiornata su come andassero le cose in Italia.

Tramite il volontariato (prima a livello universitario, poi a livello nazionale) ho avuto a che fare con consoli (quello attuale, anche lui di Bergamo!) e parlamentari statali e federali.

Quando mi sono finalmente laureata, con un bel CV abbastanza variegato, mi sono presa una pausa di un mese e sono tornata in Italia. Quella è stata la mia seconda volta nel Bel Paese in ben 9 anni. Uno dei ricordi più belli che ho di quel viaggio è la cena di classe che sono riuscita ad organizzare alla Rasica. È riuscita a venire anche una delle nostre maestre delle elementari, Maria Grazia Chigioni. È stato bellissimo poter riabbracciare così tanti compagni di scuola!

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Dopo il rientro in Australia, mi sono iscritta ad un altro corso universitario (questa volta online e part-time, dato che avevo voglia di cominciare a lavorare a tempo pieno) ed allo stesso tempo ho ricevuto due offerte di lavoro. Una era come supplente presso una scuola, l'altra come consulente per un'agenzia sempre nel settore dell'istruzione. Ho accettato subito il lavoro da supplente ed a quella scuola ho lavorato per un semestre, con la possibilità di continuare l'anno successivo.

Nel frattempo però ho continuato a tener d'occhio gli annunci di lavoro per scuole a Geelong, dove erano rimasti i miei ad abitare e dove avevo comunque mantenuto il mio posto fisso presso la scuola di lingue il sabato.

Ho avuto molta fortuna e sono riuscita a trovare un posto a tempo indeterminato e full time proprio da quelle parti. Con me è venuto a Geelong anche il mio ragazzo Francesco, che ho incontrato proprio grazie ad uno dei miei tanti lavori; lui infatti faceva il barista presso la pasticceria italiana Brunetti. Di origini tailandesi, ma cresciuto in Veneto, si trovava in Australia per una 'vacanza lavorativa' (con il visto working-holiday). Innamoratosi sia dell'Australia che della sottoscritta, non è stato difficile convincerlo a rimanere nel paese. Ora a Geelong gestisce un bar, pur continuando il lavoro che svolgeva in Italia: il fotografo a matrimoni ed altri eventi il fine settimana.

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Difficoltà e soddisfazioni

Le difficoltà principali furono all'inizio, principalmente per il fatto che non è per niente facile ottenere un visto permanente per l'Australia. A papà non mancava l'esperienza lavorativa nel suo settore (edile) e non mancava un'azienda pronta a sponsorizzarlo; il problema fu che doveva sostenere un test d'inglese e, non avendo mai studiato l'inglese in vita sua, sembrava un compito impossibile. Con molta determinazione e motivazione, frequentando lezioni d'inglese e studiando per conto suo (nonostante non fosse assolutamente abituato a studiare), nell'arco di tre mesi riuscì a raggiungere il livello di competenza richiesto dal ministero dell'immigrazione. L'inglese non lo studiò solo per passare l'esame, ma anche perché capiva quanto fosse importante la lingua per integrarsi in questo nuovo paese.

La soddisfazione maggiore personalmente l'ho avuta il giorno in cui sono diventata cittadina australiana, nel 2007. Avevo appena compiuto 18 anni ed, essendo interessata di politica, ero al settimo cielo: finalmente avevo il diritto al voto!

La giornata tipo

Mi sveglio alle 7 e mi preparo per uscire di casa alle 8. Percorro i 15 minuti di autostrada a 100 all'ora (zero caselli e niente traffico) fra le bellissime colline di Barrabool finché non intravedo il mare all'orizzonte, e so di essere quasi arrivata a scuola. La giornata lavorativa inizia ufficialmente alle 8.30 e passo la giornata con i miei studenti. Alle 3.30 per loro è ora di tornare a casa, mentre per me è l'ora delle riunioni (sempre abbondanti), delle correzioni e di rispondere alle decine di email che mi arrivano dai vari colleghi. Poi alle 4.30 stacco anch'io.

Se è una bella giornata si va in spiaggia a prendere un po' di aria fresca ... Ci si trova con qualche amica per un caffè/aperitivo o si fa una passeggiata lungo il fiume.

Il weekend si cerca di fare una gita fuori porta. Di recente sto cercando di imparare a fare surf! Ci sono tanti bei posti da visitare; si va spesso nei vigneti, al mare, verso la metropoli (Melbourne) o in una delle cittadine non lontane (come Ballarat o Daylesford).

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Differenze tra lo stile di vita dell’Australia e l’Italia

Sinceramente non credo di avere un vero e proprio termine di paragone. L'Italia l'ho vissuta da bambina e da adolescente, mentre l'Australia la sto vivendo da adulta. In Italia non ho mai avuto a che fare con il mondo del lavoro o con la realtà universitaria. Gli italiani che ho conosciuto qui mi dicono che la vita sia più rilassata in Australia, mentre i miei amici e studenti adulti australiani, che sono stati in Italia, mi ripetono spesso che in realtà sono gli italiani ad avere uno stile di vita più a misura d'uomo. Insomma, l'erba del vicino è sempre più verde!

Nostalgie

Mi mancano alcune care amicizie, che sono però riuscita a mantenere grazie alla tecnologia. A volte sarebbe bello passare qualche ora con certi vecchi compagni delle elementari e medie, e pure quelli della scuola materna. Non so cosa darei per una macchina del teletrasporto. Invece mi tocca subire tra le 20 e le 30 ore di viaggio ogni volta (a seconda degli scali).

Secondo me le amicizie che ci si crea quando si è bambini, avranno sempre un che di speciale. Più si va avanti con l'età e più è difficile istaurare rapporti forti e duraturi con la gente, a mio parere. Gli amici d'infanzia per me sono un vero e proprio tesoro, anche se a volte probabilmente non mi faccio sentire abbastanza.

Cosa si dice dell’Italia nell’Australia del tuo orizzonte

Si parla spesso d'Italia qui in Australia. Ho soprattutto seguito con interesse le vicende politiche. Si è parlato di bunga bunga, Rubygate, Monti, dei due Mattei e, soprattutto, delle varie stragi dei barconi nel Mediterraneo. Molti Australiani dicono che l'Australia dovrebbe prendere esempio dall'Italia ed essere più accogliente verso i bisognosi.

Ironicamente ho letto e sentito di molti Italiani che vorrebbero che l'Italia fosse più severa, e che prendesse spunto dall'Australia. Insomma, come al solito, si vuole il contrario di ciò che si ha.

Poi si parla certamente di calcio (Del Piero ha pure giocato per Sydney FC), moda, cibo, mafia ... Insomma, di tutto e di più, anche se certi luoghi comuni, ogni tanto, possono far anche un po' rabbrividire. Il marchio Made in Italy, però, è molto rispettato.

Consigli ai giovani

Consiglierei innanzitutto ai ragazzini delle medie di impegnarsi a studiare la lingua inglese e, se possibile, altre lingue straniere. Ovviamente la lingua italiana non va trascurata: è una lingua meravigliosa la cui melodia molti ci invidiano e ammirano. Consiglierei poi a chiunque sia giovane, e ne abbia l'opportunità, di partire e fare un'esperienza all'estero, ma di informarsi bene sulla destinazione e di avere obiettivi precisi.

Quando ero a scuola, qualcuno (non ricordo chi) mi disse che, se ci si trova in mezzo al mare e ci si mette a nuotare a caso e in mille direzioni, alla fine ci si ritroverà al punto di partenza, più stanchi di prima.

Quando si ha un obiettivo, invece, bisogna puntare su quello e non lasciarsi distrarre da tutto il resto. Le opportunità si presentano solo a coloro che sono pronti a coglierle.

Curriculum vitae

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Laurea quadriennale in studi internazionali, politica e lingue (The University of Melbourne)

Laurea specialistica in scienze della formazione (Master of Teaching, The University of Melbourne)

Laurea specialistica per l’insegnamento della lingua inglese per stranieri (Postgraduate Certificate in TESOL)

Certificato per l’insegnamento dei corsi vocazionali (Certificate IV Training and Assessment, Centre for Adult Education)

Docente e coordinatrice della facoltà di lingue presso Belmont High School

Docente presso The Victorian School of Languages.


S.B. (Gennaio 2016)