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Angelo Corna abita a Osio Sopra dove è nato nel 1982, dove è cresciuto e dove conserva le amicizie di lunga data. Lavora come manutentore meccanico alla Tenaris e nell'ultimo decennio ha sviluppato una passione particolare per la montagna e, ogni volta che può, programma le sue escursioni con i vecchi amici o con le persone che incontra sui sentieri e nei rifugi.


Angelo collabora da tempo e assiduamente con la redazione della rivista Orobie sulla quale ha pubblicato diversi articoli on-line (www.orobie.it) e, su stampa i seguenti servizi:

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“Il monte dei Frati” 

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“Il Periplo del Sornadello” 

 Sempre nel 2015 la passione per la fotografia lo ha portato ad una collaborazione con VisitBergamo, portale turistico della provincia di Bergamo.

Cura personalmente il sito www.sentieriorobici.it dove da qualche anno pubblica scrupolosamente e puntualmente recensioni e foto delle sue escursioni.

Abbiamo incontrato Angelo in occasione della mostra che ha organizzato nell'aula consigliare di Osio Sopra nello scorso Dicembre; abbiamo ammirato le sue fotografie e gli abbiamo chiesto di parlarci della sua attività. Angelo ha accettato immediatamente ed abbiamo realizzato l'intervista che di seguito pubblichiamo.

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 Visualizza l'annnuncio della mostra sul sito "Orobie"

Come e quando hai scoperto questa tua passione per la montagna?

Ho sempre amato le nostre Orobie e la montagna è una passione che ho iniziato a seguire dai vent’anni, ma mi sono avvicinato in maniera veramente assidua nel 2011.

All’inizio, avendo poco tempo a disposizione, ho iniziato proprio con le montagne “sopra casa”: il Monte Venturosa ed il Cancervo, poco lontano da San Giovanni Bianco, il Monte Zucco, il Sornadello ed il Pizzo Cerro, nei paraggi di San Pellegrino. Tantissime di queste prime gite le ho fatte da solo, alcune ad orari “proibitivi” come il mattino alle cinque!

Il 2012 invece è stato l’anno del “Giro delle Orobie”, fatto in cinque giorni in compagnia di due amici, passando per i rifugi Alpe Corte, Laghi Gemelli, Calvi, Baroni al Brunone, Coca e Curò. 5 giorni bellissimi che ci hanno permesso di vedere panorami fantastici, interrotti purtroppo nell’ultimo giorno da un brutto temporale che ci ha costretti a rinunciare all'ultima tappa, quella del rifugio Albani.

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E come nasce l'idea di documentare fotograficamente le tue "imprese"? Che attrezzatura utilizzi?

La passione per la fotografia è nata proprio durante il Giro delle Orobie. I paesaggi visti durante questo bellissimo percorso mi hanno convinto all’acquisto della prima reflex, fedele compagna che inizierà ad accompagnarmi in ogni escursione dal 2013.

Nello stesso anno ho partecipato ad un corso di fotografia presso il CAI di Bergamo ed è nato il mio sito internet, www.sentieriorobici.it dove ho iniziato a raccogliere le foto di tutte le mie escursioni.

Per quanto riguarda l'attrezzatura, in questi casi si utilizzano strumenti essenziali e funzionali. All'inizio portavo con me una Reflex Pentax K30, sono poi passato alla attuale Pentax K3 II con i seguenti obiettivi: Pentax 18-55 WR, Pentax 50-200 WR, Sigma 10-20.

Quali sono le mete più esaltanti che hai raggiunto. 

Dal 2013 ho iniziato a vivere la montagna praticamente quasi ogni weekend, d’estate e d'inverno. Le escursioni più difficili le ho affrontate in compagnia di amici ma spesso anche da solo, a volte quasi “geloso” di questi splendidi momenti che la montagna mi regalava!

Per questo devo ringraziare i miei genitori, che conoscendo la mia grande passione per la montagna mi hanno dato una grossa mano con mia figlia di 8 anni , che spesso mi riprovera di stare troppo in montagna. Anche quando dovevo mancare da casa per un paio di giorni. Hanno sopportato biglietti lasciati alle cinque del mattino sulla porta con scritto la montagna scelta per quel giorno e messaggi del tipo “vi avviso quando sono in cima e se prende!”.

Sono cosi riuscito a salire sulle montagne più impegnative dell’arco orobico; cito il Pizzo del Diavolo di Tenda (m.2925) nel settembre del 2014, nell’ambito della manifestazione “Il Diavolo veste Unicef”, in collaborazione con l’Unicef ed il CAI di Piazza Brembana.

Tra le gite più belle ricordo un’invernale della vigilia di Natale 2014. Sono partito da solo da Carona al mattino presto con pochi cm. di neve. Arrivato al Rifugio Calvi la neve era quasi un metro!

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Una in particolare ti è rimasta nel cuore?

Una delle montagne più esaltanti è stato sicuramente il Gran Paradiso, ad Agosto 2015. Salito in compagnia di un amico e collega, tutto d’un fiato e tutto in una notte, con partenza da Pont Valsarveche m.1960 (Valle d’Aosta) circa a mezzanotte ed arrivo in vetta a metri 4071 alle sette del mattino, prima delle cordate francesi e tedesche.

Un’emozione bellissima e forse l’alba più bella (e faticosa) che abbia mai visto e fotografato!

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Quali sono le prossime tappe che intendi fare e qual è la meta alla quale tieni di più?

I miei progetti per l’anno in corso naturalmente riguardano ancora le mie amate Orobie, ma si spostano anche all’Adamello (dove sono già stato per scalare il Cornone di Blumone ed il Monte Foppa). Altre due tappe alle quali terrei particolarmente, sono quella del Monte Bianco, sul quale avrei già dovuto salire a settembre del 2015, e quella del Monte Rosa.

Non nascondo che tra il 2016-2017, se si presentasse l’occasione, non mi dispiacerebbe una montagna extra-europea.

Un’altra avventura che vorrei intraprendere nei prossimi anni (ma è ancora “work in progress”) è la traversata completa della Linea Cadorna.

Nel futuro prevedi altre collaborazioni con giornali, manifestazioni, incontri?

Dal 18 al 23 Gennaio 2016 sarò ospite all’Orobie Film Festival con la mostra fotografica “Le mie Montagne” la stessa che è stata presentata ad Osio Sopra in sala consiliare. I progetti sono tanti e si profilano altre collaborazioni importanti nei prossimi anni. Se dovessero concretizzarsi, non me le lascerò sfuggire.

A chi volesse avvicinarsi alla montagna senza avere né esperienza né resistenza, quale escursione suggeriresti?

A chi volesse affrontare le sue prime esperienze in montagna, consiglierei due gite, facili ma molto appaganti.

La prima è “Il sentiero dei Fiori” con partenza dalle Baite di Mezzeno in Val Brembana. Il sentiero è adatto a tutti, anche ai bambini, e dopo il Lago Branchino prosegue sotto le pendici del selvaggio Pizzo Arera fino al Rifugio Capanna 2000. Obbligo fermarsi al Rifugio per una torta!!!!

La seconda è la Baita Cassinelli, raggiungibile in soli 45 minuti di cammino dal Passo della Presolana. Dalla Baita è poi possibile costeggiare le stupende pareti della Regina fino al Bivacco Città di Clusone ed alla “Grotta dei Pagani”, suggestivo antro posto sotto la Presolana.


Angelo è uno scalatore instancabile. Nel solo mese di Dicembre, con i suoi amici, ha fatto la bellezza di 5 escursioni tutte rigorosamente documentate sul sito www.sentieriorobici.it che vi consigliamo di visitare e dal quale abbiamo tratto una foto per ognuna delle mete.

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Ringraziamo Angelo per la sua disponibilità e per le fotografie che ci ha mandato; gli auguriamo di poter coltivare le sue passioni con entusiasmo sperando che, con le sue foto, possa regalare a noi una parte, anche se minima, delle sue grandi emozioni.


BGp (Febbraio 2016)