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tn foto1E’ di Osio Sopra “il gregge musicale” più famoso della Bergamasca (copyright Corriere della Sera BG). Trattasi de “Le Capre a Sonagli”, un piccolo gregge o, meglio, una band composta da tre indigeni: Teo,  Stefano, Enrico e da Giuseppe, l’unico forestiero. Originali, nel panorama delle band musicali, lo sono di certo, basta vedere la curiosa denominazione che hanno dato al gruppo. Abbiamo proposto loro una breve intervista.

La prima domanda, quasi ovvia, riguarda la scelta del nome dato la loro band.

“Deriva da un colpo di fantasia; tuttavia non nascondiamo il fatto che ci garbava un sacco il rimando animalesco e forse mitologico”

è la loro semplice risposta.

Potrebbe essere che il rimando mitologico sia al dio Pan, mezzo uomo e mezzo caprone, ma non c’è certezza; rimane sempre quel “forse” che dice e non dice. Sul loro sito internet forniscono invece la definizione di loro stessi: “Evocativi e sporchi, calpestano il Rock tra blues incatramati e approccio lo-fi (contrazione di Low Fidelity, bassa fedeltà n.d.r). Distesi in sogni lisergici e narrazioni freak, miscelano un condensato eclettico di personaggi e luoghi scordati”.

 

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Da non introdotti nel campo della musica d’oggi, timidamente chiediamo di fornirci, per quanto sopra, una spiegazione in un linguaggio più alla portata di tutti. 

La risposta, più che non addetti ai lavori, ci fa sentire degli analfabeti musicali:

“Se lo leggi 3 volte si capisce... sembra poesia ma per noi descrivere a parole quello che facciamo in musica non è semplice. Parlare di musica è come ballare di architettura (cit. Frank Zappa)”. 

Ah, beh… di fronte al nome di Frank Zappa, uno dei più grandi musicisti del ‘900, ci arrendiamo. Conoscendo in particolare Teo, Stefano ed Enrico - i tre osiesi - estrosi sì ma non così complicati, domandiamo loro di narrare un poco il percorso che hanno fatto prima di diventare o, meglio, di chiamarsi “Le Capre a Sonagli”.

“Abbiamo iniziato a suonare uno strumento alle medie grazie a Francesco Chigioni che ha saputo stimolare il nostro interesse. Già alle medie, era l’anno 2000, avevamo creato la prima nostra band, i “Mercuryo Cromo”, per un progetto che è durato più di 10 anni. Giuseppe ha fatto un percorso analogo ma in un altro paese. Nel corso degli anni ci sono stati un sacco di avvicendamenti. Riportando alla memoria il nostro primo concerto come Mercuryo Cromo; sul palco eravamo in più di 7 persone con tastiere fiati e rapper. Poi abbiamo nel tempo perso diversi elementi rimanendo nell'ultimo periodo in tre (quelli di Osio). Con la nascita de “Le Capre a Sonagli” abbiamo trovato il numero perfetto che non è affatto il 3 come tutti pensano ma il 4. Ah, un’altra cosa: abbiamo citato come nostro primo maestro Francesco Chigioni ma non vogliamo dimenticare il “Jimmy” perché, oltre ad aver partecipato al nostro primo video, ad Osio Sopra è un'icona”.

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La band “Le Capre a Sonagli” fa il suo esordio nel 2011. Ci interesserebbe sapere quale sia stata l’evoluzione musicale rispetto a “Mercuryo Cromo”. 

“Prendendo come riferimento l'ultimo periodo dei Mercuryo Cromo, possiamo dire che era un cosiddetto power trio caratterizzato da molta energia e ritmiche veloci, con testi piuttosto articolati che trattavano temi politico-sociali, schiacciando l'occhio a melodie POP. Il progetto “Le Capre a Sonagli” ha semplificato tutto, riducendo le parole a dei suggerimenti tra il non sense e il verso poetico-animale, pulendo il suono per poi risporcarlo di Lo Fi. … Insomma un progetto più personale, che puzza di “capra”. Interviene a completare il discorso Giuseppe, il forestiero: “Quando abbiamo iniziato a suonare insieme ci siamo detti: sai che c’è? Da oggi facciamo quel che vogliamo noi, punto. È stato proprio mettere quel punto alla fine che ha fatto poi scaturire le giuste motivazioni sul nostro progetto “Le Capre a Sonagli”. Ed è questo il nostro punto di forza, essere indipendenti da tutto e da tutti. Nel bene e nel male siamo Capre”.

Da non intenditori, insistiamo per capire meglio: “Nella presentazione che fate sul vostro sito Internet definite il vostro genere musicale Religious Rock”.

Spiega Teo:

“Il termine Religious Rock è più legato al primo disco delle Capre. Abbiamo più volte cercato, confrontandoci anche con addetti ai lavori, un genere al quale affiliarci. La verità è che la nostra musica è un accozzaglia di generi e Religious Rock dice tutto e niente”.

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Per cercare di orientarci almeno un po’ nella foresta a noi sconosciuta della musica d’oggi, chiediamo: “Pur distinguendovi per genere e modalità, c’è una band famosa alla quale vi ispirate o, per lo meno, una che è nelle vostre corde?”

Interviene Stefano:

Tiny Tim, direi che ad oggi è la nostra più grande ispirazione”. (ndr: Tiny Tim, 1932 – 1996 - è stato un musicista e cantante statunitense di genere folk)

Insistiamo sull’argomento: “Osio Sopra ha una certa tradizione di band musicali; quali specificità distingue la vostra dalle altre?”

Risponde Enrico:

“Suoniamo con accordature bizzarre”.

Qualcosa abbiamo capito della musica di Le Capre a Sonagli. E’ il momento ora di fare la presentazione di ogni singola …Capra:

“sono Matteo Lodetti, di Osio Sopra, ho 28 anni e faccio l’oste; nel gruppo suono il basso e l’armonica”;

“sono Stefano Gipponi, di Osio Sopra, ho 30 anni e sono un addetto alle vendite; voce e chitarra della band”;

“sono Enrico Brugali, anch’io di Osio Sopra, ho 28 anni, insegnante di batteria; ovviamente sto alla batteria, percussioni ed elettronica”;

“sono Giuseppe Falco, di Credaro e quindi di un altro pascolo, ho 31 anni e sono un informatico; suono la chitarra, il banjo ed elettronica.

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Enrico Matteo Stefano Giuseppe

I componenti de Le Capre a Sonagli

(posiziona il cursore per vedere i nomi)

Hanno tutti un lavoro, perché di sola musica ancora non possono campare. Come fanno a conciliare le numerose esibizioni in giro per l’Italia con il loro lavoro?

Spiegano:

“I lavori che abbiamo intrapreso sono in funzione del progetto musicale e di vita”. 

Conforme alla loro natura, “Le Capre a Sonagli” tengono un simpatico ed estroverso sito internet e, ovviamente sono su FaceBook dove è possibile conoscere tutta la loro produzione musicale e i concerti ai quali partecipano.    LEGGI LA BIOGRAFIA  

Alla voce “etichetta musicale” si legge: “autoproduzione”. E’ possibile sapere che significa?

“Autoproduzione significa che sia a livello artistico ma soprattutto economico, facciamo tutto da noi”

è la loro laconica risposta. E’ quasi naturale quindi chiedere quale sia tra i numerosi album prodotti quello che ha dato loro maggior soddisfazione ovvero maggior successo. Un poco distante dallo stile ironico e giocoso che li contraddistingue è la loro considerazione:

“Non parleremmo di successo visto che ancora stiamo facendo la famosa, ed in Italia, interminabile gavetta. Oggi siamo molto orgogliosi del nostro ultimo lavoro (il Fauno)”.

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Video da YOUTUBE
Il Fauno - Piccolo di Joe Koala
Piccolo di Joe Koala
 
 
La Suite del Demonietto (Parte 1 e 2)
Suite del Demonietto - Parte 1Suite del Demonietto - Parte 2

 

Proprio dando un’occhiata al loro sito internet colpiscono la bellezza e l’estrosità dei video che accompagnano i loro album musicali; anch’essi sono autoprodotti dalla band:

“Con somma fatica siamo, o meglio, Enrico è riuscito a imparare in pochi mesi la gestione di programmi professionali per la creazione e produzione di video. Questi video sono l'esito di ore interminabili passate ad animare i disegni prodotti dal fumettista Dulco Mazzoleni. In conclusione, sì, i video sono una nostra creatura”.

Complimenti veramente!

Dato il tipo di musica che suonano, sembra quasi superfluo conoscere le fasce d’età dei fan de “Le Capre a Sonagli”. La risposta invece sorprende:

“Abbiamo un pubblico piuttosto vario, diciamo che abbiamo incredibilmente qualche fan sotto i 10 anni, saltiamo la fascia dei teenager, ed arriviamo agli over sessanta. Abbiamo parecchio pubblico maturo, e ne siamo orgogliosi”.

Dato che “Le Capre a Sonagli” per i loro concerti vanno spesso a pascolare soprattutto in prati lontani ci piacerebbe avere un giudizio sul loro ovile in quel di Osio Sopra, cioè di come vedono il loro paese e cosa vorrebbero cambiare.

“Ci piace la tranquillità di Osio Sopra; inoltre, avendo vissuto qui tutta la vita, abbiamo numerosi legami affettivi sia con le persone che con i luoghi. Non sappiamo cosa non ci piace, ma sappiamo che vorremmo Osio Sopra in Città Alta”.

Ah, però…

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A conclusione della chiacchierata/intervista domandiamo qual è “il loro stato d’animo attuale”.

“Proiettati verso il futuro attendiamo con ansia l'estate di concerti che verrà lavorando già al prossimo disco”.

Ringraziando Teo, Stefano, Enrico e Giuseppe facciamo loro i migliori auspici di successo; trattandosi di Capre non possiamo certo usare il classico “in bocca al lupo!”. Ci limitiamo all’augurio (artistico) di “Capra! Capra! Capra! Capra!” (Vittorio Sgarbi copyright).

Note d'Amor

 Un altro originale video da YOUTUBE: Note d'Amor

Visita il sito de LE CAPRE A SONAGLI


VF (Febbraio 2016)

 

Categoria: Persone, gruppi e iniziative
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