tn moroneA Don Andrea Strazza (1716-1766), parroco guaritore ed esorcista, al quale si deve anche la costruzione dello splendido campanile, il merito di aver introdotto e caldeggiato la piantumazione dei filari di gelso su tutto il territorio di Osio Sopra.

Dal catasto napoleonico risulta infatti una grande quantità di piante di gelso, quasi 2000, distribuite sul territorio tant'è che al centro dello stemma del Comune risulta raffigurato un gelso.

Grazie all'abbondanza di gelsi, si diffuse facilmente l'allevamento del baco da seta che si nutre esclusivamente di foglie di gelso, scientificamente "morus alba".

Verso la fine del 1800, quando nel Nord-Italia arrivarono i grandi investimenti dal centro Europa (Mannesmann, Falck, Legler etc.), certo Wilhelm Schroeder decise di trasformare la vecchia segheria della Rasica (la Rèsga) in filatoio, per la trattura della seta, che gestì personalmente per più di un trentennio.

Allo scoppio della prima guerra mondiale, nel 1914, Schroeder preferì vendere la proprietà della filanda al conte Orsi Mangelli di Forlì che già possedeva la OMSA, Orsi Mangelli Società Anonima. La filanda di Osio divenne SAOM, Società Anonima Orsi Mangelli, e vi trovarono lavoro per quasi cinquant'anni le giovanissime ragazze di Osio, fino a 700 filandere, sotto lo sguardo severo e vigile del Direttore e delle Assistenti (la Sistènta).

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L’attività si protrasse fino alla fine degli anni '50 quando venne abbandonato definitivamente l’allevamento del baco e la dipanatura dei bozzoli.

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L’allevamento dei bachi (caalér) avveniva nelle case dei contadini, sopra grandi assi di legno sistemate a “castello”, e richiedevano il lavoro di tutta la famiglia: donne e ragazzi per la sistemazione dei bachi e la pulitura delle lettiere, gli uomini per l’approvvigionamento della foglia di gelso. Tutto questo nei mesi di Maggio e Giugno,  sommandosi al lavoro già intenso dei campi per la semina del granturco e per il primo taglio dell’erba: il maggese o maggengo (masèng).

E’ da questo contesto storico-sociale che nasce l’idea di un piccolo allevamento dimostrativo di bachi da seta a favore di quanti hanno vissuto quei periodi, e se ne ricordano a fatica, ma soprattutto di tutti quelli che ne hanno sentito parlare senza però averne avuta alcuna esperienza diretta.

La vita dei bachi, dalla schiusa delle uova fino alla "salita al bosco" dura poco più di un mese. I nostri piccoli bachi, sono nati alla fine di Aprile e il 22 Maggio, alla fine della 5° età, alla Casa ad Archi è stato allestito il bosco per permettere ai bachi di salire e tessere il loro bozzolo (galèta) rimanendo imprigionati all'interno della stessa.

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Oggi, inizio di Giugno, tutti i bachi hanno fatto i bozzoli e il bosco è visibile dalla vetrata della Casa ad Archi. 

In una dozzina di giorni, verso il 10 di Giugno, all'interno dei bozzoli i bachi si trasformeranno in farfalle e bucheranno il bozzolo per uscire. Per concludere il ciclo vitale le farfalle si accoppieranno e, nel giro di qualche giorno, le femmine deporranno le uova. Sarà possibile seguire tutte le fasi perchè l'allevamento verrà smontato solo all'inizio di Luglio quando saranno nati i nuovi bachi.

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Il mini-allevamento didattico, con la collaborazione della Biblioteca di Osio, è stato visitato dai ragazzi delle quinte Elementari che hanno mostrato grande interesse sia durante la spiegazione del ciclo vitale dei bachi, sia durante la visita all’allevamento.

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Filmato: La deposizione delle uova

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Filmato: La nascita dei nuovi bachi

A conclusione di questa bella esperienza il Centro Anziani, promotore dell'iniziativa, intende ringraziare i volontari de La Colombera per la collaborazione durante l’allevamento, le insegnanti delle quinte per l’interessamento dimostrato nei confronti di una attività che ha avuto un enorme sviluppo sul nostro territorio, ma soprattutto i ragazzi per l’attenzione che hanno prestato ad un tema così insolito.

Per ultimo, un ringraziamento particolare spetta alla bibliotecaria Alice che ha proposto il progetto alle scuole, ha gestito tutti gli aspetti organizzativi, stimolando i frequentatori della Biblioteca a seguire tutte le fasi dell’allevamento didattico.


BGp (Giugno 2015)


Presso la biblioteca sono disponibili numerosi cartelli a documentazione del progetto e un DVD con foto e filmati delle diverse fasi dell'allevamento.