vicoloA conclusione all'articolo "Villa Andreani: quale futuro", da noi pubblicato a Giugno 2015, nel quale si tracciava la cronistoria documentata dell'acquisto di Villa Andreani, avevamo annunciato di aver chiesto, sul futuro di Villa Andreani, il parere dell'attuale Sindaco Arch. Piergiorgio Gregori, del Dr. Ezio Cologni, Sindaco al tempo dell'acquisizione della Villa, e del Sig. Roberto Serra, capogruppo della attuale minoranza consiliare "Lega Nord - Noi per Osio".

Abbiamo ricevuto il loro parere che prontamente pubblichiamo.


ll parere del Sindaco Piergiorgio Gregori
 

La Villa Andreani rappresenta un edificio settecentesco di evidente pregio architettonico e di interesse culturale, acquistato dall’Amministrazione Cologni alla fine del mandato amministrativo 2004-2009. In campagna elettorale, il gruppo Osio2000 aveva indicato con chiarezza l’obiettivo di acquistare la villa, e così, di fatto poi, il progetto ha avuto la sua realizzazione quando i cittadini di Osio lo hanno investito della responsabilità di amministrare il paese.

A mio parere, qualsiasi progetto o sogno amministrativo di un sindaco o di un gruppo politico chiamato a governare, affinché possa essere concretizzato e si trasformi in realtà, necessita sempre di una valutazione molto attenta e approfondita di tantissimi aspetti, soprattutto se di così ampia portata per un piccolo comune come il nostro: se uno o più elementi non vengono esaminati a fondo prima dell’avvio del progetto o vengono lasciati al caso o ad un successivo approfondimento si rischia di bloccarne la realizzazione a metà strada, con le conseguenze che ognuno di noi può immaginare.

Nel caso di questo progetto specifico, gli elementi complessivi da valutare erano assolutamente molteplici, ma ognuno importante e fondamentale: l’onere economico-finanziario per l’acquisto del bene immobile, il suo aspetto storico-sociale che, seppur apprezzabile, impone dei vincoli di ristrutturazione assolutamente non trascurabili, il suo possibile utilizzo futuro o la sua fruizione da parte della popolazione, l’investimento economico per sostenere i costi di ristrutturazione, necessaria per rendere l’edificio agibile od utilizzabile appieno da un ente pubblico, ed infine i costi di gestione che devono essere sostenuti ogni anno successivo alla ristrutturazione.

La Villa Andreani è stata comprata riconoscendo l’importanza storico-culturale dell’edificio ma l’atto di acquisto è stato perfezionato senza che l’Amministrazione comunale avesse tutti i soldi necessari per completare la compravendita. Infatti, l’atto, preparato in fretta e furia ad un mese dalle elezioni, è stato fatto senza che l’amministrazione avesse completato la vendita degli immobili necessaria per incamerare tutte le risorse finanziare per procedere al suo acquisto. E questa leggerezza ha di fatto richiesto uno sforzo importante poi all’amministrazione subentrata (sto parlando del mio mandato 2009-2014) che ha dovuto richiedere parecchi sacrifici a tutti noi cittadini per poter completare il pagamento della Villa ed onorare gli impegni presi con la Curia. Abbiamo poi scoperto che nell’atto di compravendita era stato inserito un mappale che di fatto non era proprietà dell’Ente venditore, quindi si è reso necessario un ulteriore intervento notarile per correggere un atto in effetti sbagliato.

E alla fine, ci siamo trovati proprietari di un immobile di pregio, che versa in condizioni non adatte né ad una frequentazione pubblica né a nessun altra modalità di utilizzo. Chi mai avrebbe potuto pensare di utilizzare la Villa per eventi pubblici senza procedere preventivamente ad una sua ristrutturazione? Il grande dilemma quindi è sapere di possedere un tale immobile, aver speso molto del proprio patrimonio per acquistarla e non aver neppure lontanamente a disposizione una cifra idonea alla sua sistemazione, né poter contrarre un mutuo per poter procedere in tal senso. Ricordo per completezza d’informazione che risale agli stessi primi mesi del mio scorso mandato il pagamento della prima rata del mutuo contratto per la ristrutturazione dell’edificio scolastico (circa 240 mila € per 30 anni).

Per poter individuare delle soluzioni ragionevoli adeguate al nostro bilancio comunale è stata istituita una commissione ad hoc che potesse verificare il possibile utilizzo della Villa, per capire cosa si potesse fare per sfruttare al meglio la particolare tipologia dell’immobile, per individuare le destinazioni più appropriate (ad esempio le nuove sedi del comune, della biblioteca o della scuola di musica, oppure un centro diurno integrato per anziani etc.) approfondendo anche i conseguenti costi di ristrutturazione (stimata all’incirca in 4/5 milioni di €).
La commissione ha valutato anche la possibile vendita dell’immobile o la sua concessione d’utilizzo, per un determinato arco di tempo, a società o privati eventualmente compartecipanti ai costi di ristrutturazione.
Oggi sono ancora più convinto di 5 anni fa che il comune, in un futuro immediato, non potrà farsi carico di sostenere i costi di ristrutturazione della Villa. Ritengo invece percorribile l’alternativa di ricercare un finanziatore partecipando ad eventi o manifestazioni che possano in tutti i modi far conoscere ad un pubblico più vasto (e magari “finanziatore”) le bellezze architettoniche dell’immobile. Ribadisco, come già espresso quando ero in minoranza, che l’acquisto di un simile patrimonio non era un atto opportuno per il nostro paese in un momento storico in cui si prefiguravano già i primi segni di una pesante crisi economica, che ha di fatto poi travolto tutto il nostro territorio. Permettetemi la leggera semplificazione di sostenere che non erano i tempi per acquistare una macchina di lusso quando al massimo potevamo permetterci una piccola utilitaria economica. Ogni persona che deve far quadrare i conti in famiglia capisce bene di cosa sto parlando.

Nella situazione attuale, credo che la sinergia pubblico-privato potrebbe essere l’unica possibilità per investire nel nostro territorio utilizzando risorse regionali e comunitarie, attraverso progetti che possano mettere in primo piano la rigenerazione e la rivitalizzazione delle nostre bellezze patrimoniali.

Per questo motivo, nel progetto complessivo di riqualificazione del nostro territorio inserisco anche la Rasica, ossia la vecchia filanda, ma non per sviare il tema posto, ma per costruire un progetto più ampio che possa valorizzare al meglio l’intorno in cui si colloca il bene architettonico di cui sto parlando.

L’ubicazione della Villa Andreani e della Rasica, l’influenza socio-economica della loro presenza sul nostro territorio (che ha avuto un ruolo importante nell’evoluzione sociale ed economica dei nostri luoghi e della nostra gente), la necessità di conservare la memoria della cultura e della società ad essi associate (la ricostruzione del processo della coltivazione del baco da seta, ad esempio), possono essere elementi importanti per guidare un progetto di riqualificazione del territorio; progetto che, sfruttando anche l’attualità del tema “Alimentazione e cibo” che EXPO ha imposto, nel bene e nel male, come argomento trasversale, potrebbe interessare possibili investitori o finanziamenti europei sensibili al tema della salute, dalla valorizzazione artigiana del nostro territorio (ad esempio la capacità casearia o di produzione di alimenti legati alle more del gelso o del sambuco), all’attenzione all’aspetto ecologico (produzione di energia alternativa), alla sensibilità sociale relativa alla necessità di strutture dedicate alla terza età.

Piergiorgio Gregori


Il parere di Ezio Cologni Sindaco al tempo dell'acquisizione di Villa Andreani
 
E Ponzio Pilato chiese alla folla di Gerusalemme: “ Chi volete che io liberi per la Pasqua?
Barabba, Barabba!” e Barabba fu liberato.
 
E Tsipras chiese al popolo di Atene: Devo firmare?
No, No! Disse il popolo di Atene, e Tsipras…firmò!
 
E Renzi chiese al popolo di Osio Sopra: Volete diventare tutti cittadini di Dalmine? E’ un bel risparmio!
No, No! Risposero in coro gli osiensi e Renzi…firmò!
 

Fu così che Villa Andreani divenne il più bel municipio della città di …Dalmine!.

Ezio Cologni


Il parere di Roberto Serra capogruppo di minoranza

Per assecondare la richiesta dello storico gruppo Micro Osio, al fine di esprimere delle considerazioni in merito alla villa Andreani (in qualità di capogruppo), ho ritenuto opportuno dividere il seguente esposto in due fasi differenti: dal 2004 al 2009 ho ricoperto il ruolo di capogruppo di minoranza in Consiglio Comunale per la Lega Nord e ora ricopro il ruolo di capogruppo con la lista Lega Nord Noi per Osio.

LEGA NORD (legislatura 2004-­2009).

Durante il mandato amministrativo 2004­-2009 il sindaco Ezio Cologni acquistò la villa Andreani, come da volontà espressa in campagna elettorale, con il mandato affidato a lui dai cittadini osiensi: per questo, se pur con scetticismo, decidemmo di non contrastare duramente la scelta fatta.

La Lega Nord in quel periodo si impegnò per ottenere delle garanzie sulle risorse che sarebbero state utilizzate per l’acquisto della villa e per la destinazione d’uso ad essa attribuito ma, ahimè, oltre alla garanzia delle risorse per l’acquisto (alienazioni di proprietà del comune) non ci fu mai comunicata la destinazione a cui questa villa andava incontro; altro problema fondamentale fu con quali soldi avrebbero poi ristrutturato la villa sapendo che il costo sarebbe triplicato.

In occasione di un consiglio comunale, avente all’ordine del giorno il bilancio di previsione, presentammo un emendamento che portò il consiglio a discutere fino a tarda notte:
l’emendamento non venne accolto dagl’altri schieramenti politici. Il nostro emendamento prevedeva che la villa fosse ristrutturata al fine di usufruirne come palazzo
comunale, utilizzando quindi i seicentomila euro allora destinati all’allargamento dell’attuale Municipio (si contava ovviamente anche nell’alienazione dello stesso Municipio).

 Pur non essendo mai riusciti ad avere un confronto costruttivo per la destinazione della villa, chiedemmo all’amministrazione, prima dell’acquisto (avvenuto alla scadenza del mandato elettorale), di trovare un accordo tra i tre gruppi politici per una destinazione condivisa in modo che chiunque avesse vinto le elezioni avrebbe portato avanti il progetto anziché abbandonarlo (come accade sempre durante i cambi di amministrazione), evitando così di far perdere risorse importanti alla comunità: ahimè anche in quel caso l’appello non venne ascoltato.

Ora la villa c’è! È proprietà dei cittadini osiensi e non è opportuno lasciarla ad ulteriore degrado.

LEGA NORD – NOI per OSIO (legislatura 2014-­2019).

Riteniamo come gruppo Lega Nord – Noi per Osio che la Villa venga adeguatamente custodita e valorizzata. Cosa faremmo noi se stessimo amministrando? Innanzitutto investiremmo nella manutenzione al fine di evitare un ulteriore danneggiamento della struttura, avremmo cercato di condurre degl’accordi con gli alpini di Osio per garantire la manutenzione ordinaria, mantenendo aperto il giardino al pubblico con manifestazioni ludiche e culturali (pometo compreso) previ accordi con il proprietario.

Avremmo quindi ceduto al gruppo Alpini, in comodato d’uso, l’edificio precedentemente destinato al custode (ristrutturabile con poco senza particolari vincoli per la
ristrutturazione); nel frattempo avremmo valutato varie opportunità di utilizzo per l’intera villa in momenti economicamente migliori.

Roberto Serra


Rinnoviamo l'invito, a chiunque volesse partecipare alla discussione, ad inviarci il suo pare sul futuro di Villa Andreani al seguente indiirizzo e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

(Luglio 2015)