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Nel 1867, per volontà dell'allora Parroco Don Luigi Camozzi (1846-1880), venne installato l'organo Serassi che ancora oggi fa bella mostra di sé nella chiesa parrocchiale di Osio Sopra. Si tratta dell'opera n. 695 dei "Fratelli Serassi" famosa dinastia di costruttori di organi. A loro Don Camozzi commissionò nel 1867 l'organo la cui sonorità ancora oggi, dopo alcuni restauri, possiamo apprezzare nella nostra chiesa.

La dinastia dei Serassi parte da molto lontano. Il trisavolo Giuseppe I° (1695-1760), originario di Ponteranica, aveva aperto la "Officina organaria Serassi" a Bergamo, in via Pignolo. L'officina venne rilevata dal figlio Andrea-Luigi (1725-1817) e dal nipote Giuseppe II° (1750-1817). I figli di Giuseppe costituirono la "Carlo e Fratelli Serassi". Uno di questi fratelli, Alessandro, diede i natali a  Giuseppe III°, Carlo e Vitttorio che nel 1867 realizzarono l'organo di Osio Sopra, opera n. 695..


Come è fatto un organo

Ma prima di parlare dell'organo di Osio Sopra, vediamo brevemente cos'è e da quali parti è costituito un organo classico. Il motore vero e proprio è costituito da mantici che comprimono l'aria all'interno di camere stagne dette somieri. L'organista, attraverso le leve della consolle, direzione l'aria compressa ad uno o più registri al fondo dei quali sono installate le file di canne per la produzione delle differenti sonorità.

Le canne, a loro volta, si distinguono in:


L'organo di Osio Sopra e i restauri

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L'organo di Osio Sopra è costituito da 1.300 canne in stagno e legno di abete. I somieri sono in legno di noce. La tastiera presenta 58 tasti e la pedaliera (per i bassi) si compone di 24 tasti.

L'organo ha subito diversi restauri: il penultimo, quello del 1945 venne affidato alla ditta "F.lli Cornolti Bergamo", un'altra storica famglia di organari bergamaschi. L'ultimo, quello del 1984, è stato affidato alla "Premiata Bottega artigiana cav. Piccinelli e figli" anch'essa di Ponteranica, con la supervisione del Dr. Giosuè Berbenni, membro della Commissione per la tutela degli organi artistici della Lombardia. Oggi la ditta è affidata al cav. Emilio Piccinelli che continua la sua attività in quel di Ponteranica.

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Gli esecutori celebri

Sul nostro Serassi hanno suonato gli organisti più talentuosi dall'Italia e dall'estero. Si ricordano le esibizioni di Arturo Sacchetti, del concittadino Francesco Chigioni, di Riccardo Doni, Massimiliano Di Fino, Stefano Mostosi, Martin Hopfmuller e Stefano Bertuletti.

A puro titolo di esempio abbiamo scelto lo spezzone di un brano del m° Stefano Bertuletti: Toccata e Fuga BWV 565 di J.S. Bach, suonata sul nostro Organo Serassi.

 


Molte delle notizie riportate in questo articolo sono desunte dal prezioso opuscolo distribuito in occasione del restauro dell'organo nel 1984. Pubblichiamo l'intera pubblicazione per gentile concessione di Marco Chigioni e Claudio Martinelli che ringraziamo sentitamente.

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Alcune notizie storiche

I Serassi

Dinastia di organari tra le più celebri d'Italia e d'Europa, si dedicano all'arte organaria per sei generazioni, dal 1720 al 1895; il loro nome è un simbolo, la loro arte, inimitabile e unica, è patrimonio culturale della Lombardia. La lunga serie di fatti che cadenzano la vita dei Serassi sembra non disturbare la loro eccezionale operosità. Il loro vivere è governato dalle ferree antiche leggi famigliari, che valorizzano l'autorità degli anziani, il rapporto gerarchico tra i membri, l'enorme forza derivante dalla unità d'intenti e dalla solidarietà dei numerosi componenti. Esemplare è la loro stabilità e continuità di convivenza; hanno come cardini di vita la cultura (musicale, letteraria, matematica, fisico-meccanica), la laboriosità, la religiosità (nella dinastia Serassi si contano cinque sacerdoti, di cui quattro vissuti contemporaneamente e una suora). Dotati di carattere mite, di curiosità intellettuale e di spiccato ingegno inventivo, anche quando hanno raggiunto ricchezza e celebrità senza pari, essi non hanno altri interessi se non il lavoro.


Giacomo Cornolti e figli

Gli organari Cornolti provengono da Ponteranica, paese a nord est di Bergamo. L'attività dei Cornolti è apprezzata in tutto il Nord Italia e copre buona parte del nostro secolo; sostanzialmente è volta alla manutenzione e alla riforma degli antichi organi, e negli ultimi decenni al restauro; lasciano il patrimonio organario bergamasco di loro manutenzione in discreta integrità. Sono molto apprezzati per l'intonazione; essi, infatti, si distinguono da altri organari contemporanei per un importantissimo aspetto: il rispetto del colore timbrico-sonoro delle canne ad anima.


Angelo Piccinelli e figli

Angelo (1882-1956) entra come garzone nella "Fabbrica d'organi ditta Giacomo Locatelli successore della ditta Serassi"; qui apprende l'arte di costruire i somieri; poi passa alla fabbrica d'organi Luigi Balicco Bossi, dove gode di particolare fiducia. Il loro ben meritato successo è provato dal grande numero di pregevoli organi (circa un migliaio), dal plauso e favore raccolti ovunque, dai lusinghieri collaudi di celebri maestri, dai preziosi doni avuti, dai favori dei Principi, dagli ambìti incoraggiamenti di Imperatori e Papi, dai prestigiosi riconoscimenti legali, dai numerosi componimenti letterari a loro dedicati (oltre cento), oltre che dalla grande ricchezza raggiunta e dalla celebrità delle loro officine.


Bibliografia e Rassegna stampa


BGp (Settembre 2015) 

Categoria: Monumenti e manufatti
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