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tn conferenzaUn lettore di Microosio segnala con una telefonata che non ci sono solo giovani talenti che si realizzano fuori dall’Italia: a Osio Sopra vive una giovane ricercatrice che opera all’Ospedale ‘Papa Giovanni XXIII’ di Bergamo nel settore della ricerca oncologica e che merita di essere segnalata.

Poche ore dopo fa pervenire la fotocopia di un articolo de ‘L’Eco di Bergamo’ dove si parla proprio di Cristina. Nel timore che la segnalazione cada nel dimenticatoio, lascia due numeri di telefono così che la possiamo chiamare.
L'abbiamo sentita pochi giorni dopo al telefono: Cristina è disponibile a parlare della sua esperienza.
In meno di 12 ore Cristina risponde.


Cristina Verzeroli

Innanzitutto ringrazio per l’interesse e l’attenzione che avete prestato all’argomento della ricerca oncologica; e sono felice che i compaesani notino e apprezzino chi vi si dedica con passione.

Non mi sarei mai aspettata tanti complimenti. La segnalazione ricevuta è stata per me e per i miei genitori una piacevole sorpresa.

Raccontare il mio percorso spero possa servire a motivare ogni persona a credere in ciò che fa, al fine di realizzarsi come persona indipendentemente dalla mansione che svolge. Ogni lavoro svolto con passione ed amore merita di essere notato, ogni lavoro svolto con passione ed amore darà sicuramente buoni frutti!

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Clicca per visualizzare l'articolo de L'Eco di Bergamo del 29/11/2015

 

Curriculum scolastico e… passione per la biologia

Inizio con il raccontare il mio percorso scolastico. Sono sempre stata una ragazza diligente e con forte senso del dovere. L’impegno e il duro lavoro mi hanno permesso di avere sempre buoni risultati scolastici. Ho frequentato il liceo socio-psicopedagogico “ Paolina Secco Suardo” a Bergamo ma, al terzo anno, data la passione per la matematica e la biologia, mi sarebbe piaciuto cambiare scuola e frequentare il liceo scientifico. Valutando però che i miei professori di biologia e matematica erano davvero persone in gamba e che mi avrebbero preparato in modo adeguato per accedere a facoltà scientifiche, ho deciso di terminare al Secco Suardo il mio percorso di studi.

All’Università … ancora biologia

Dopo la maturità mi sono iscritta alla facoltà di biologia presso l’università Bicocca di Milano e, finita la triennale, ho continuato con i due anni di specialistica. La mia passione per la biologia nasce da quando ero piccola: a pochi anni ero già appassionata di documentari su animali e cartoni animati come “Esplorando il corpo umano”. Inoltre ho avuto la fortuna di avere sempre maestre e professoresse, degne di essere chiamate tali, che mi hanno insegnato ad amare queste discipline e, se posso, cito le grandissime maestra Ebe e professoressa Fumagalli.

La curiosità per tutto ciò che ci circonda e la voglia di scoprire come la natura funziona mi hanno aiutata a trovare le risposte che cercavo in quello che studiavo.

Al termine del percorso universitario ho lavorato qualche mese nel laboratorio universitario di genetica dello sviluppo in cui ho svolto la mia tesi di laurea per concludere il lavoro iniziato con la tesi. La tesi di laurea riguardava la mutazione di un gene necessario per lo sviluppo del cervello che, se mutato, può causare malattie neurologiche rare.

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Nel team di ricercatori all’Ospedale di Bergamo

Successivamente sono venuta a conoscenza e sono riuscita a mettermi in contatto con questo laboratorio di ricerca nell’ospedale di Bergamo che studia la forte connessione tra trombosi e cancro, tra i meccanismi che stanno alla base della coagulazione del sangue e lo sviluppo del tumore. Non è facile ottenere risultati chiari e di importanza internazionale perché, come si sa, ogni scoperta richiede anni e anni di lavoro ma piccole scoperte, che permettono di proseguire con i progetti e formulare sempre nuove ipotesi, sono sempre dietro l’angolo.

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Soddisfazioni e difficoltà

Le soddisfazioni sono tante e ripagano il lavoro di tanti anni: poter partecipare a congressi internazionali per conoscere il lavoro che viene svolto nel resto del mondo ed avere riconoscimenti per i lavori svolti e pubblicati sono una grande ricompensa. Le difficoltà ci sono e sono quelle che colpiscono molti ragazzi al giorno d’oggi: come, ad esempio, il non avere la possibilità di essere riconosciuti come figura professionale con tutti i diritti che ogni lavoratore dovrebbe avere.

Prospettive future

Le prospettive per la mia attività non sono delle migliori: ancora non so per quanti anni lavorerò ma sono sicura che, fino a quando lavorerò, lo farò con passione e motivazione. Fino a quando lo Stato non capirà quanta passione e quanto lavoro ci sono dietro ad ogni scoperta e non investirà seriamente nella ricerca, ricercatori precari che se ne andranno dall’Italia continueranno ad esserci.

Consigli per un giovane

tn voltoConsiglio ad ogni giovane di intraprendere la strada che sente: non è necessaria una laurea per avere dei meriti. Chi fa un buon lavoro merita sempre di essere riconosciuto! Tutti abbiamo il 

diritto di fare il lavoro che amiamo per poter apportare ognuno nel proprio ambito innovazione, originalità e novità.

In tutto questo penso di essere stata molto fortunata poiché ho sempre avuto una famiglia grandissima che mi ha sempre sostenuto! La felicità che vedo e l’orgoglio che mostrano quando qualcuno fa a loro dei complimenti per ognuna delle loro figlie sono la migliore ricompensa.

Grazie mille davvero!

Cristina Verzeroli


MicroOsio (Marzo 2016)


 

Categoria: Persone, gruppi e iniziative
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